È stato appena pubblicato il nuovo disco del pianista-compositore
Girolamo De Simone, intitolato ‘Ai piedi del monte’. Il lavoro nasce
dalla collaborazione tra le etichette KonSequenz e Hanagoori Music,
con il patrocinio dell’Ente Parco Vesuvio e con la distribuzione di
Neomedia Italia (www.neomediaitalia.it). L’Autore terrà una serie di
incontri di presentazione, secondo un calendario riportato sulla home
page del sito www.konsequenz.it.
La prima presentazione è stata organizzata in collaborazione con
L’Associazione Il Murillo e la casa vitivinicola Olivella (che sorge a
pochi metri dal luogo ove componeva Donizetti) per il giorno Venerdì
12 febbraio, ore 19,30 presso il Centro per l’Arte e la Cultura
Vesuviana, in Piazza IV Novembre (Monumento, ex Pascarella alla
Pineta) a Sant’Anastasia (Napoli).
‘Ai piedi del monte’ di Girolamo De Simone raccoglie il frutto di
alcuni anni di ricerche su musiche e musicisti vesuviani – per nascita
o adozione. La sintesi di questo lavoro è stata incisa e missata ai
piedi del Monte Somma, al limitar di un luogo il cui nome,
Sant’Anastasia, evoca la ‘rinascita’. Così il percorso, che attraversa
anche canti e devozioni alla Madonna dell’Arco, e le città di Pollena
(con Donizetti) e Somma Vesuviana (con Romaniello, maestro di Renato
Carosone), parte da astrattezza talvolta malinconica per approdare
alla Verna, luogo spirituale d’elezione.
Un percorso affettivo, dedito ai luoghi difficili ma bellissimi della
fascia vesuviana, nell’immediata provincia partenopea, che parte dal
pianoforte e giunge alla spinetta e all’organo (De Simone sceglie tre
modelli storici, dal suono fortemente caratterizzato). La musica di
questo disco giunge dopo dischi monografici più astratti, come
Ice-tract (Curci) e Shama (Die Schachtel), ed è figlia di un approccio
che privilegia semplicità e contaminazione, fin dalle scelte grafiche,
consapevole della inevitabile triturazione di senso cui ci espone la
nostra contemporaneità. Un ‘attraversamento’ che non impedisce alle
musiche originali di parlarci ancora, riaffermando e permanendo il
senso e il valore della memoria. Ci parlano, così, i canti della
Madonna dell’Arco, sacri e popolari. Oppure le musiche di Donizetti,
qui riproposte in quadri di voluta (e desiderata) semplificazione
armonica, o quelle di Romaniello, con una spoliazione dalle ridondanze
liriche e tardoromantiche. L’anima contaminata di Girolamo De Simone
fa ancora capolino in modo programmaticamente citazionistico nel brano
d’apertura, Fabulae Contaminatae, che era stato pubblicato in anni
lontani in una versione live e che qui viene riproposto in una morbida
versione da studio. Non casuale la collocazione finale
dell’improvvisazione organistica: un brano realizzato in occasione di
un pellegrinaggio alla Verna, luogo mistico che affascinò Dino
Campana, Alda Merini e tanti altri e che ancora suggerisce tensione,
ricerca, speranza.
Girolamo De Simone, nato a Napoli nel 1964, vive e lavora alla
periferia della metropoli partenopea, alle pendici del Monte Somma, a
ridosso del Vesuvio. Musicista e agitatore culturale, è considerato
tra i principali esponenti della musica di frontiera.
http://www.girolamodesimone.com
Girolamo De Simone, born in Naples in 1964, musicologist, performer
and cultural activist, is considered one of most relevant figures of
the Italian new musical avant-garde. http://www.girolamodesimone.com
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