La tela verrà affissa nei locali in cui presto prenderanno vita i Laboratori dell’anima (corsi di pittura, ceramica, recitazione, scrittura) all’Ascalesi, da tre anni polo satellite dell’Istituto dei tumori di Napoli.
Napoli, 27 gennaio 2023
Un pezzo di stoffa rosso strappato e ricucito, come fosse un rammendo. Quante volte la vita ci pone dinanzi a degli strappi, lo strappo di una malattia, per esempio. E quante volte siamo costretti a prendere in mano ago e filo, improvvisandoci sarti o chiedendo aiuto a “sarti” professionisti. Per ricucire le nostre vite, per risanare le nostre anime. E’ quanto racconta l’opera di Gualtiero Redivo, talentuoso artista romano. E mai opera, forse, fu più azzeccata di questa per essere donata all’Istituto dei tumori di Napoli dagli organizzatori del SyArt Festival di Sorrento. La tela è stata consegnata l’altra mattina dalla curatrice artistica Rossella Savarese, dal presidente e dalla consigliera del Festival, Leone Cappiello e Maria Rosaria Gargiulo, al management dell’Istituto dei tumori di Napoli, per essere poi affissa in quello che presto diventerà il Laboratorio dell’anima del Pascale, laddove per laboratorio dell’anima si intende un luogo in cui si svolgeranno corsi d’arte (pittura, ceramica, recitazione, scrittura) gestito dalla responsabile della Psiconcologia, Daniela Barberio e che avrà sede all’Ascalesi, da tre anni polo satellite del Pascale. Per gli organizzatori del Festival si tratta del prosieguo di una collaborazione con il Pascale iniziata due anni fa quando fu donata la prima opera esposta al SyArt di Sorrento, cenacolo di artisti contemporanei provenienti da ogni parte del mondo e giunto alla sesta edizione.
<Il SyArt Sorrento Festival – dice Leone Cappiello – sostiene l’Istituto dei tumori di Napoli aderendo per il terzo anno consecutivo all’iniziativa “Adotta una parete” in quanto crediamo che la bellezza dell’arte per il sociale sia strumento di terapia e fonte di beneficio per i pazienti ospedalieri>. Tesi che trova conforto nelle parole della psiconcologa Daniela Barberio: <Il raccontare la propria malattia – dice – è l’inizio della cura, la volontà di volerla affrontare. La nostra vita è la trama di un pezzo di stoffa dove la malattia è uno strappo e la narrazione è un’operazione di rammendo>.
L’opera si aggiunge alle tele donate durante la prima ondata di Covid da Alessandro Ciambrone, Gennaro Regina e Giovenale Tresca, a cui ha fatto seguito il bando lanciato dal direttore generale dell’Irccs, Attilio Bianchi, “Adotta una parete”, un progetto finalizzato ad accogliere i pazienti oncologici in un ambiente più colorato e, quindi, aiutarli a superare la malattia non solo con la cura e la ricerca, ma anche con l’arte vista come supporto psicologico. Tre le opere finora donate dal SyArt Festival una tela realizzata a sei mani da Kristina Milakovic, Giulia Spernazza e Alessandra Carloni, la proposta di autoritratto artistico della spagnola Elvira Carrasco e ora la tela strappata e ricucita di Gualtiero Redivo, autore di origini genovese, ma trapiantato a Roma, autodidatta di formazione, a suo attivo 30 mostre personali e 192 collettive in 78 città italiane, oltre ad essere presente in collezioni private italiane e estere.
<Grazie agli organizzatori del SyArt per la loro sensibilità – dichiara il direttore sanitario del Pascale, Maurizio di Mauro – e grazie a tutti coloro che hanno e vorranno ancora contribuire al nostro progetto, grazie per tutti quelli cui la bellezza consentirà un sorriso>.
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