giovedì 4 Luglio 2024
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Addio al reflusso, rivoluzione che arriva dal Fatebenefratelli di Napoli. Nell’equipe anestesista di Somma Vesuviana

Somma Vesuviana. Un nuovo dispositivo medico: un intervento sperimentale per dire addio al reflusso, al bruciore di stomaco, dolore toracico, rigurgiti. Una rivoluzione che arriva dall’ospedale Fatebenefratelli di Napoli e che porterà grandi benefici a migliaia di pazienti. Dell’equipe che ha effettuato i primi 25 interventi, con successo, fa parte una apprezzata anestesista di Somma Vesuviana, Antonia Di Sarno che con il marito il chirurgo Adolfo Renzi stanno aprendo una strada che porta il nosocomio napoletano ad essere un vanto in questo campo.
L’innovativo dispositivo medico si chiama RefluxStop ed è – infatti – in grado di risolvere definitivamente il disturbo da reflusso senza causare effetti collaterali. La malattia da reflusso è un disturbo che in Campania colpisce 1 milione e 300 mila persone, compromettendone seriamente la loro qualità della vita e portando in casi estremi a complicazioni gravi come ulcerazione, stenosi ed esofago di Barrett.
Le prime procedure chirurgiche di tutta la regione sono state effettuate all’ospedale “Buon Consiglio” Fatebenefratelli di Napoli, che è stato il primo ospedale in Italia a ricorrere a questa nuova metodica all’inizio dello scorso anno. L’intervento è mininvasivo e dura circa un’ora: consiste nel posizionamento in laparoscopia di un dispositivo di silicone biocompatibile, del diametro di due centimetri.
In Campania, ad effettuare questi primi 25 casi, è Adolfo Renzi, responsabile della U.O.S. di Chirurgia Laparoscopica e mini-invasiva e di alta specializzazione in patologie funzionali dell’esofago e del colon retto afferente alla U.O.C. di Chirurgia Generale dell’Ospedale “Buon Consiglio” – Fatebenefratelli diretta dal dottor Domenico Barbato. Della equipe di Renzi fanno parte, appunto, Antonia Di Sarno, Anestesista responsabile Uos di terapia antalgica e impiantistica vascolare, e i colleghi chirurghi Gianluca Minieri e Grazia Cantore.

“RefluxStop è un nuovo e innovativo dispositivo medico – spiega Renzi – che riesce a ripristinare la normale funzione dello sfintere esofageo mantenendolo nella posizione e alla distanza corretta in addome. Rispetto ad altre pratiche chirurgiche, con questa tecnica l’esofago non subisce costrizioni e gli effetti collaterali che si riscontrano con gli approcci chirurgici standard vengono del tutto evitati”.

Una vera e propria rivoluzione, insomma, per circa il 25% per cento dei campani che soffrono di questa malattia. E ancora di più per quel 40% di soggetti che non risponde alla terapia farmacologica d’elezione con i farmaci inibitori della pompa protonica (PPI). L’intervento si esegue in laparoscopia ed è reversibile, vale a dire che qualora non dovesse funzionare si toglie il dispositivo senza alcun problema.

“Con il nuovo dispositivo – continua Renzi – è possibile ripristinare la corretta anatomia del giunto esofagogastrico, evitando così la risalita lungo l’esofago di ciò che si trova all’interno dello stomaco. Dei 25 casi trattati al Fatebenefratelli 23 pazienti hanno visto risolto definitivamente il loro problema nell’arco dell’ultimo anno. Due non hanno risposto ancora al cento per cento. Gli studi effettuati sono incoraggianti perché confermano la sicurezza e l’efficacia del trattamento con valori di pH normali, la completa assenza di effetti collaterali e senza il bisogno di ricorrere ai farmaci PPI.”

“Siamo orgogliosi per gli eccellenti risultati clinici e scientifici raggiunti dall’Ospedale Buonconsiglio Fatebenefratelli di Napoli che è di fatto il primo centro italiano ad essere riconosciuto quest’anno come Centro Training per la formazione di nuovi chirurghi su questa innovativa metodica. Abbiamo inoltre aderito ad uno studio clinico internazionale che porterà nuove evidenze sull’efficacia del nuovo dispositivo.” dichiarano con soddisfazione i vertici del nosocomio.

Questa terapia è approvata in Europa ed è rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale oltre a rappresentare per lo stesso SSN un risparmio notevole. Il dispositivo di silicone blocca la spesa dei farmaci che sono costretti ad assumere i pazienti affetti da reflusso.

Un intervento che ha cambiato la vita ad Annamaria Aiello


Annamaria Aiello è uno dei 25 pazienti, affetti da reflusso gastroesofageo grave, a cui nell’ultimo anno è stato impiantato il nuovo dispositivo.

 

L’incubo è durato due anni. Due anni in cui ho creduto di morire di infarto, due anni in cui il cuore se ne andava per conto suo, il battito cardiaco arrivava a toccare anche i 140 al minuto. E per non parlare della tosse, stizzosa, e i dolori alla bocca dello stomaco che mi costringevano a dormire seduta. In realtà non ero una malata di cuore e non avevo nemmeno la polmonite. Avevo solo il reflusso gastroesofageo.  Annamaria Aiello, 36 anni, guarda privata per eventi e manifestazioni, napoletana, è guarita, sia fisicamente che psicologicamente, un anno fa. Era il 4 aprile 2023 quando le hanno impiantato nella parte superiore dello stomaco il nuovo dispositivo.

Come sta da dopo l’intervento?

Sono rinata. Non ho più bruciori di stomaco, non ho apnee notturne, non soffro più di tachicardia, non ho più la tosse.

Come ci è arrivata all’intervento?

Attraverso amici comuni del dottor Adolfo Renzi. Quando mi ha visitato, dopo avermi fatto fare una gastroscopia da cui è emersa un’ernia iatale, mi ha prospettato due strade: la cura farmacologica o l’intervento. Non ho esitato a scegliere l’intervento.

Quanto è durato l’intervento?

Sono entrata in sala operatoria alle 8 e mezza del mattino alle 10 ero di nuovo nella mia stanza. Dopo due giorni ero a casa.

Ha avuto effetti collaterali, dolori?

Assolutamente nessuno. Né subito dopo l’intervento, né in seguito. Per le prime due settimane ho seguito una dieta semi liquida. Dopo ho preso a mangiare di tutto.

Come si curava prima dell’intervento?

Con gastroprotettori che avevano solo un effetto temporaneo, immediato, ma non duraturo.

Lo consiglierebbe a tutti l’intervento con il nuovo dispositivo?

Assolutamente sì. Da quando me lo hanno impiantato ho perso anche 30 chili, ma pesavo 120 chili, ora ne sono 90. Per sopperire ai dolori di stomaco prima mangiavo continuamente. Ora faccio un’alimentazione più sana. A farmi ingrassare era anche lo stress dovuti ai dolori continui.

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Gabriella Bellini
Gabriella Bellini
Gabriella Bellini è nata a Tropea (VV), giornalista professionista dal 2003, ha cominciato a lavorare nel 1994 nella redazione giornalistica di Televideo Somma, ha collaborato con Tele Oggi, Il Giornale di Napoli, Il Mattino, il Corriere del Mezzogiorno (dorso campano del Corriere della Sera), Cronaca Vera, Retenews, è stata redattore del settimanale Metropolis (poi diventato quotidiano) e di Cronache di Napoli. Ha condotto un programma di informazione e approfondimento su Radio Antenna Uno. Nel febbraio 2007 ha creato con altri colleghi il sito web laprovinciaonline.info di cui è il direttore. Dal 2017 è componente della Commissione Pari Opportunità dell'Ordine dei Giornalisti della Campania Nel 2009 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento all’Impegno Civile del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, destinato ad un giovane cronista che si “sia distinto nel suo lavoro sul tema della diffusione della Cultura della Legalità” ottenendo così il premio nazionale “Per la Cultura della Legalità e per la Sicurezza dei Cittadini”. Nel 2012 il Premio internazionale Città di Mariglianella “Gallo d’Oro” per i “numerosi reportage sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2013 il premio “Città di Saviano, giornata per la legalità” per “L'impegno profuso a favore della promozione e diffusione dei valori della legalità". Nel 2015 menzione speciale “L’ambasciatore del sorriso” per “L’instancabile attività di reporter, votata a fotografare con sagacia le molteplici sfaccettature della nostra società”. Nel 2016 il Premio “Antonio Seraponte” con la seguente motivazione “Giornalista professionista sempre presente e puntuale nel raccontare i fatti politici e di cronaca. In poco più di un decennio a suon di bravura ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per essersi distinta su temi importanti come la diffusione della cultura della legalità, della sicurezza dei cittadini e per l’impegno sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2019 il premio Napoli Cultural Classic "Donna straordinaria, esponente della stampa locale che attraverso la sua autentica e graffiante penna racconta il nostro territorio anche fuori dai confini. Sempre attenta alla realtà politico-sociale che analizza con puntualità e chiarezza, riesce a coniugare la divulgazione al grande pubblico con l'obiettività suggerita dalla grande esperienza umana che l'accompagna". Nel 2022 Premio di giornalismo “Francesco Landolfo”

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