Acerra. Una grande vela in mezzo al nulla, una struttura tecnologicamente avanzata che produrrà energia elettrica e risolverà il problema dei rifiuti in Campania. Insomma, bello, bravo e buono, appare così a prima vista il termovalorizzatore di Acerra inaugurato ieri dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, tra uno sventolare di bandiere tricolori e la musica della fanfara dei bersaglieri. “”O’ sole mio”” accompagna la giornata della grande inaugurazione e della “vittoria” del centrodestra che conferma di aver saputo mantenere gli impegni nella regione che ha sofferto la gravissima emergenza rifiuti, ed infatti sul palco, quando è il momento dei ringraziamenti, il presidente del consiglio ha ricordato tutti, ma ha volutamente ignorato il governatore Antonio Bassolino e le altre autorità del centrosinistra.
“Lo Stato c´é. Oggi possiamo inaugurare il termovalorizzatore di Acerra perché lo Stato è ritornato a fare lo Stato”, ha detto il premier, “Con i precedenti governi della sinistra si intendevano come dimostrazioni di democrazia le azioni che minoranze organizzate facevano interrompendo un´autostrada, bloccando un aeroporto, occupando un´area per impedire la realizzazione di un impianto, cioé andando contro le decisioni assunte democraticamente da istituzioni democratiche dello Stato. La sinistra valutava queste azioni come espressioni di democrazia diretta. Noi la pensiamo esattamente al contrario, queste erano e sono azioni contro gli altri cittadini, contro le istituzioni e contro lo Stato, contro la vera democrazia”. Un successo, quello di Acerra, per Berlusconi, un successo per il quale ci è voluto il massimo impegno. “Io ci ho sempre creduto, ci ho messo il cuore e non mi sono mai risparmiato”, ha aggiunto il leader del Pdl, “è un successo di tutti quelli che hanno creduto con me in questa cosa lavorato per realizzarla. Ma c´é ancora tanta strada da fare. Da qui si parte per risolvere i problemi della Campania e della altre regioni dell´Italia che si trovano nelle stesse condizioni”. In tanti erano presenti alla cerimonia di inaugurazione dell’impianto, ad accompagnare Berlusconi il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso, ad accoglierli il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e al governatore della Campania Antonio Bassolino. Presenti naturalmente i dirigenti della A2A, la società che già gestisce i termovalorizzatori di Milano e di Brescia e per 15 anni gestirà quello di Acerra e numerosi ministri: Stefania Prestigiacomo, Mara Carfagna, Renato Brunetta, Claudio Scajola e Gianfranco Rotondi. Durante la cerimonia è stata anche firmata la convenzione con la GSE, Gestore Servizi Elettrici, che acquisirà tutta l’energia prodotta dall’impianto, oltre 100 mega, sufficiente ad illuminare Acerra e le zone vicine.
E riguardo la questione risparmio ed energia il premier ha aggiunto: “Avviamo il processo di smaltimento dei rifiuti attraverso la bruciatura, trasformando le immondizie in energia elettrica e quindi un risparmio per tutta la comunità italiana”. Soddisfatto anche lo stesso Bertolaso. “Avevamo un sogno, vedere Napoli pulita: credo che ci stiamo riuscendo e questa è l’unica cosa che conta e che serve”, ha sottolineato il capo della Protezione civile, che alla fine del suo intervento è stato abbracciato da Berlusconi e dal sottosegretario Gianni Letta. Il termovalorizzatore di Acerra si estende su una superficie di circa 9 ettari ed è costituito da tre linee di termovalorizzazione e da una sezione di produzione di energia elettrica in grado di garantire l’approvvigionamento di corrente per circa duecentomila persone. La capacità complessiva di smaltimento e recupero energetico dei rifiuti, a pieno regime (ieri è entrata in funzione la prima delle tre linee, l’operatività completa è prevista per giugno), è pari a circa duemila tonnellate al giorno di rifiuti urbani non pericolosi – poco meno di un terzo dell’intera produzione della regione Campania – dunque più di 600mila all’anno. Numeri che consentiranno alla Campania di diventare la terza regione italiana, dopo Lombardia ed Emilia Romagna, per capacità di smaltimento dei rifiuti secondo le regole dell’Unione europea. Il processo di lavoro dell’impianto consente di utilizzare il vapore prodotto durante la combustione dei rifiuti urbani non pericolosi per la creazione di energia elettrica con conseguente risparmio di risorse naturali. Ogni linea è inoltre dotata di una sezione che consente la depurazione dei fumi e la loro emissione nell’atmosfera, senza generare sostanze dannose per l’ambiente e per l’uomo. Di media le emissioni saranno attorno al 50% dei valori previsti dalla normativa. “L’abbattimento dei fumi da diossina sarà del 75%” ha detto il capo della Protezione Civile Bertolaso sottolineando che “i cassonnetti che abbiamo visto bruciare per le strade durante le fasi più acute dell’emergenza producono diossina in una quantità che l’impianto di Acerra produrrà in 250 anni”.
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