Le polemiche di queste settimane sull’accordo di programma sui rifiuti non aiutano la comprensione del problema e l’adunanza dei consigli comunali il 10 ottobre a Casamarciano – poco meno di una passerella – non ha certo chiarito il quadro. Peggio, le schermaglie successive sono rimaste comprensibili solo ai pochi addetti ai lavori, lasciando i cittadini giustamente distanti e perplessi.
Sel area nolana è stata da sempre contraria alle bozze di accordo che via via si sono susseguite. Questo non per una posizione preconcetta o sterilmente ideologica, ma innanzitutto per una valutazione di merito e di metodo.
Inoltre, quell’accordo chiude il cerchio della truffa legislativa che il governo Berlusconi ha riservato alle popolazioni campane, esauste da quindici anni di emergenza rifiuti e ansiose di chiudere la partita.
Un accordo che si basa su due Decreti del Governo, il 90 del 2008 e il 196 del 2010, che nel resto d’Italia e d’Europa sarebbero inconcepibili. Il modo peggiore di sancire il finale di partita dell’emergenza rifiuti.
Per queste ragioni, senza alcuni intento retorico né polemico, avanziamo alcune domande che speriamo non cadano nel vuoto, che in qualche misura possono rendere chiare le posizioni in campo, senza fornire di nessuno una caricatura grottesca degli interlocutori e degli avversari.
Ai sindaci che hanno firmato l’accordo e ai consiglieri e le forze politiche che lo sostengono, chiediamo risposte nel merito, perché tutti possano comprendere e farsi un’idea autonoma
1) È vero che quello classificato con il codice 19.05.03 (biostabilizzato fuori specifica) che, secondo l’accordo, dovrebbe uscire dallo STIR di Tufino e riempire Paenzano 2 e le cave del nolano, nei testi di legge italiani ed europei è considerato rifiuto da destinare in discarica? È vero, cioè, che in Campania se ne può fare un uso diverso solo perché il decreto 190 del 2010 ha cambiato il nome alle cose, classificando il biostabilizzato come ammendante per cave e discariche dismesse? È vero che questa è stata la scorciatoia del Governo alla soluzione della crisi rifiuti?
2) È vero che – al di là delle dichiarazioni di principio e delle promesse contenute nell’accordo – l’unica opera finanziata realmente è il digestore anaerobico per potenziare lo STIR e che nessuna opera a sostegno della raccolta differenziata è stata finanziata (men che meno l’impianto di compostaggio per il trattamento dell’umido)?
3) Quando l’accordo arriverà nelle discussioni dei consigli comunali sarà possibile apportare delle modifiche? Oppure, come crediamo, esso è già operativo, e quindi il passaggio nei consigli comunali rischia di essere una semplice ratifica, un’altra passerella che lede le regole democratiche?
4) È vero che nessuna delle associazioni ambientaliste dell’area nolana che hanno seguito i lavori ha condiviso quell’accordo?
5) Al di là delle chiacchiere e delle promesse (scritte o verbali) quali strumenti di programmazione economica e di finanziamento sono stati già predisposti o almeno sottoscritti, per la costruzione delle opere di compensazione previste nell’accordo di programma?
Sinistra Ecologia Libertà – Area nolana – c/o il Coordinamento della sinistra nolana via Fonseca 28 (nei pressi del Cinema Savoia) – NOLA
CONTATTI: lasinistra.nola@gmail.com – www.sinistracampana.org
PER L’ACQUA PUBBLICA: http://www.acquabenecomune.org/
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