OTTAVIANO. Uno o più abusi edilizi e le pressioni per far ritardare i controlli da parte della polizia municipale, questo ed altro al centro di un’inchiesta che vede indagato anche il sindaco di Ottaviano Luca Capasso.
Capasso, in particolare, risponde di un solo episodio.
A riportare la notizia la giornalista Giovanna Salvati sul quotidiano Metropolis di oggi. Quello che va aggiunto è che il primo cittadino non è solo in questa inchiesta, a lui ed ad altre 8 persone è stato, infatti, notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ed è stata fissata per il 27 gennaio prossimo l’udienza preliminare. In realtà la notofica era stata effettuata già a metà settembre, eppure la notizia è diventata pubblica solo ora. In settimana il sindaco aveva comunicato la questione ai consiglieri di maggioranza nel corso di una riunione.
Capasso, in particolare, risponde di abuso d’ufficio, nell’udienza del 2017 il Gup dovrà decidere se archiviare la sua, e le altre posizioni, o rinviarli a giudizio e far cominciare il processo.
Al centro di tutto un abuso commesso da un ristoratore ottavianese, anche lui tra gli indagati, che per gli inquirenti della Procura di Nola avrebbe sollecitato il sindaco ad effettuare pressioni nei confronti di due agenti della polizia municipale (anche loro indagati) per ritardare una denuncia di violazione dei sigilli e il sequestro della struttura, coinvolti anche tecnici che lavoravano al Comune, un architetto e altri imprenditori.
In particolare l’episodio di cui risponde Capasso si è verificato il 22 novembre del 2013 quando una pattuglia con i due vigili coinvolti nell’inchiesta condotta dalla Procura nolana si reca in via Giuseppe Di Prisco ad Ottaviano per effettuare un sopralluogo nella struttura che era stata sottoposta a sequestro, riscontrano la violazione dei sigilli e decidono di mettere sotto sequestro l’immobile. In quel momento, però, il proprietario della struttura non c’è. Viene convocato al Comando per l’indomani, quella sera doveva tenersi una festa (che poi non si farà, tutti gli ospiti sarano dirottati in un’altra struttura, stando a quando hanno dichiarato gli stessi clienti che avevano prenotato). Partono però numerose telefonate: il ristoratore chiama subito il tecnico di fiducia, l’architetto indagato, e questi gli dice di contattare “chi sai tu” (per i magistrati che seguono l’inchiesta si tratta di Luca Capasso che dell’imprenditore è avvocato). Per gli inquirenti, però, l’intervento del sindaco non si limita a quello di un consiglio legale ricostruendo le telefonate attraverso le intercettazioni Capasso avrebbe ottenuto che il verbale di sequestro porti la data del 23 novembre. Da quel momento molte utenze sono finite sotto intercettazione, ci sono stati interrogatori, sono stati acquisiti atti e verbali presenti sia nell’ufficio tecnico che al Comando vigili oltre ad alcune delibere comunali. In pratica Capasso, col tecnico, il ristoratore ed i vigili “in concorso tra loro, Luca Capasso in qualità di sindaco del Comune di Ottaviano e come tale pubblico ufficiale in violazione dei doveri inerenti alle sue funzioni, agendo su istigazione, compivano atti idonei diretti in modo non equivoco a indurre gli agenti della polizia municipale di Ottaviano a ritardare di denunciare la violazione e la riapposizione di sigilli” proprio al fine di agevolare il ristoratore che quella sera doveva ospitare una festa di compleanno già organizzata. Una vicenda complessa che riguarda appunto 9 persone e che ha portato nell’inchiesta diversi aspetti, fra questi la realizzazione di un ascensore all’interno di un’abitazione di Ottaviano coinvolgendo nello specifico tecnici che erano in servizio in municipio.
QUI LA REPLICA DI LUCA CAPASSO
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