DA METROPOLIS DEL 24 LUGLIO
Camposano. Oltre a fare il comandante dei vigili gestiva con la moglie l’unico campetto di calcio presente a Camposano, per evitare la “concorrenza” della struttura che il Comune doveva affidare, ha commesso falso ideologico in atti pubblici, abuso d’ufficio e calunnia reati che gli sono costati, per ora, una severa misura cautelare: divieto di dimora nel territorio di Camposano. A notificare a G.N., 57 anni, comandante della polizia municipale e responsabile dell’ufficio attività produttive, il dispositivo i carabinieri della stazione di Cimitile (agli ordini del maresciallo Franco Di Gioia) che hanno svolto le indagini insieme ai colleghi della sezione di polizia giudiziaria della procura di Nola. L’ordinanza applicativa è stata emessa dal Gip, Francesco Gesuè Rizzi Ulmo, che nell’ordinanza ha fatto emergere come fosse necessario adottare questa misura per “la sfrontatezza e disinvoltura” con cui il comandante dei vigili aveva utilizzato il potere che il suo ruolo gli conferiva e che poteva pertanto ripetere la stessa cosa anche in futuro.
Nel corso delle indagini, coordinate dalla procura di Nola, i militari hanno potuto accertare che era falso tutto quanto era stato dichiarato dall’uomo riguardo i documenti inerenti una gara pubblica per l’assegnazione di campi di calcio a 5 e una palestra polifunzionale in via Galluccio. A marzo dello scorso anno il Comune aveva indetto la gara alla quale aveva partecipato un’associazione sportiva, ma in almeno quattro atti successivi G.N. aveva dichiarato che questa società non aveva sede in Camposano e quindi non poteva vincere l’appalto per la gestione della struttura pubblica. In alcuni sopralluoghi, per verificare l’esattezza dell’indirizzo e la sede dell’associazione, aveva portato con se anche dei vigili urbani che poi, quando sono stati ascoltati nel corso delle indagini, hanno dichiarato uno di non esserci in realtà mai andato, l’altro di non essere sceso dall’auto mobile. Lo stesso gestore dei locali in questione ha poi affermato che ogni volta che avevano messo sulla strada l’insegna col nome dell’associazione questa era stata puntualmente distrutta da atti vandalici, gli stessi vicini hanno dichiarato che in quei locali c’era realmente un’associazione con un via vai di giovani e anziani cosa che hanno verificato gli stessi carabinieri.
Secondo quanto accertato dagli inquirenti, dunque, il comandante dei vigili aveva fatto tutto questo, molto probabilmente, per favorire la consorte che è la titolare di una società sportiva a Camposano e che gestisce, finora gli unici campetti di calcio. G.N., inoltre, si è reso responsabile anche di calunnia perché aveva incolpato falsamente, presentando anche una denuncia all’autorità giudiziaria, il presidente della società sportiva di false dichiarazioni e truffa ai danni dello Stato.
Gabriella Bellini
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