lunedì 25 Novembre 2024
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‘A voce d’ ‘a ggente, parte dal carcere di Secondigliano

Ieri è andato in scena al teatro metropolitano del Carcere di Secondigliano, primo spettacolo tra le carceri, nell’ambito delle feste natalizie, ideazione del presidente Biagio Esposito dell’Accademia Etnostorica Angelo Calabrese, grazie alla forte collaborazione del Prof. Samuele Ciambriello Garante dei detenuti. “A VOCE D’ ‘A GGENTE parte dai testi e dai versi di due eminenti parolieri che quali lo storico e critico musicale Angelo Calabrese per la prima strofa (e m’a squaglio); e Giuseppe Licciardi per la seconda (‘A pizzica ‘e Castiello).

Tali versi, sono legati in sequenza dallo stesso humus poetico – che, amalgamando poesia, musica e canti con sentimento e passione, è in grado di raccontare, con arte, il popolo napoletano nelle sue necessità, sia pratiche che spirituali. E questo popolo con i suoi volti, i suoi costumi può essere raccontato nel Mondo. Oggi il Gruppo LA TAMORRA lo ha fatto partendo dai luoghi piu oscuri  “ Le Carceri” perché vogliono dare un segnale che dalla cultura antica e dalla musica si può riemergere per una vita con più luce, pace e amore, riscattando se stessi.


Artisti emozionati quando il Garante dei detenuti , prof.Samuele Ciambriello, ha spie
gato quanto sta facendo all’interno di quel carcere per poter dare un segnale ai detenuti verso una strada con Luce di Vita e di felicità, impegnandosi in prima fila per dare spazi culturali, formativi (detenuti iscritti alla Federico II) e ricreativi per portare il detenuto verso la strada della speranza.

Ma quei momenti di emozioni sono serviti agli artisti “Tutti bravissimi” a dargli ancora più forza per dare ai giovani il meglio del loro spettacolo con i canti tratti dal cd ‘ A VOCE  d’  ‘A GGENTE edito della casa editrice Ritualia dell’Accademia Etnostorica Angelo Calabrese, accompagnati dal loro presidente e dalla Consigliere Comunale dott.ssa Adela Aliperta. La consigliere Adele ha voluto sottolineare che l’Accademia e La Tamorra “Rappresentano un’eccellenza per il nostro territorio, perché divulgano la cultura locale partenopea e sommese a livello nazionale e nel mondo. Per me oggi questo spettacolo ha un significato importante perché trasmette il principio secondo cui, con la cultura e la musica, si ha modo di allargare i propri orizzonti, la propria mente per vedere le cose in maniera diversa, anche per chi è costretto a non potersi fisicamente spostare”. Ha iniziato poi a prendere parola con un saluto a tutti da parte dell’amministrazione di Somma Vesuviana. Rivolgendosi ai detenuti: “Avete la cosa più importante, il tempo, che speso nella cultura, allarga le menti. Il modo migliore per trascorrere il proprio tempo è con la musica che ha la capacità di metterci di buon umore”.


Il Garante dei detenuti
prof.Samuele Ciambriello è intervenuto ringraziando tutti, in particolare la direttrice del Mediterraneo, Gabriella Niccoli: “Sono iniziate diverse esperienze di inclusione sociale, compresa la sezione dedicata agli studenti del polo universitario. Mi sentirei un “privilegiato” come detenuto ad essere qui. Quando Biagio Esposito mi ha chiesto di voler fare un giro nelle carceri campane, ho pensato subito a voi. In questo reparto dove da anni sono entrato con le mie volontarie dell’ associazione ‘La Mansarda’”.

Infine, la stessa direttrice di reparto, ha espresso il suo pensiero: “Portare avanti il progetto significa tramandare la nostra cultura e il nostro linguaggio, perché fuori dalla Campania abbiano la visione di ciò che siamo. Questa è la nostra cultura ed è giusto che sia rappresentata in maniera vera, e questo non dobbiamo mai dimenticarlo”.

Durante lo spettacolo, capiamo la “maniera vera” di cui ha parlato Niccoli: riprendere la tradizione musicale partenopea attraverso balli, canti e strumenti tipici napoletani per tenerci stretti alle radici della nostra cultura.

“La casa editrice ha prodotto anche il CD de LA TAMORRA che rappresenta il rinnovamento della tradizione e la voce della gente che parte dal popolo e si diffonde tra vari popoli. Lo scopo è che, dal sociale e dalla collaborazione con vari enti, si possa avere una società migliore e si possa scambiare con altre culture”, ha aggiunto il direttore Biagio Esposito.

Lo spettacolo si è concluso con la stessa emozione raddoppiata dell’inizio, quando alcuni detenuti hanno preso la parola per ringraziare cantanti e musicisti. Due di loro hanno fatto dei regali a Biagio, a Consiglia Licciardi, a Lilina Palermo e a Adriana Lorusso, non ultimo un detenuto si è privato della corono fatta del proprio figlio per regalarla a Pino Iove. Questo momento di Cultura( Storia/ Musica e Socializzazione nonché integrazione offerto artisti intervenuti gratuitamente , al quale vanno ringraziamenti ad ognuno di loroConsiglia Licciardi, Liliana Palermo, Adriana Larusso, Peppe Licciardi, Salvatore Minopoli, Pino Jove, Salvatore Esposito, Vittorio Cataldi, Patrizio Catalano, Mimmo Maglionico, Antonello Gajulli, Biagio Orfitelli, Iovino Antonio.

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