Zona a traffico limitato, anzi limitatissimo, quella istituita dai Commissari straordinari di Torre Annunziata per un tratto di strada di 250 metri, dall’angolo di via Gino Alfani a Via dei mille per dare “possibilità di aggregazione alla cittadinanza tutta, approfittando della presenza di diverse attività commerciali e di ricezione”, come si legge dalla ordinanza che istituisce tale chiusura agli autoveicoli per le giornate del 21 e 22 luglio e del 28 e 29 luglio 2023 dalle 18.00 alle 22.00.
Un’ordinanza che però ripropone in negativo quelle delle amministrazioni precedenti senza alcun evento correlato e che provoca malumore da parte dei commercianti che sono esclusi dal dispositivo come quelli di Torre centrale e delle zone dove, nelle sere estive, si svolge la movida oplontina: via Gino Alfani e il litorale Marconi; una ZTL che non tiene conto della piaga irrisolta dei parcheggi e dell’inesistente trasporto pubblico su gomma che impedisce di raggiungere qualsiasi istituenda zona pedonale.
Un’ordinanza che nasce senza il contributo delle associazioni dei commercianti che in altre occasioni si erano fatti promotori di organizzare spettacoli artistici e musicali che hanno coinvolto – come nel 2015 quando presidente dell’Ascom era il dott. Fabio Boccia con “Torre Next” e gli eventi di “Rampe DaMare” – anche la zona sud di Torre Annunziata. Una zona che va da Palazzo Criscuolo fino a via Cavour, quella più interessata a fenomeni di convivenza malavitosa, quella di un riscatto che non è mai arrivato che aspetta da decenni una riqualificazione urbana, e che nel commercio e nelle attività ricettive e di ristorazione dei quartieri storici, Murattiano e Provolera, potrebbe trovare nuova rinascita per creare nuove occasioni di lavoro e sconfiggere il cancro della camorra.
La Commissione straordinaria del Comune di Torre Annunziata invece ha deciso di rendere pedonale una zona che non ha bisogno di una strada chiusa per soli due fine settimana per far risollevare le sorti di una crisi del settore commerciale che interessa tutta Torre e non solo quel piccolo tratto e che, a seguito della pandemia, della batosta caro-bollette, della perdita del potere d’acquisto da parte dei lavoratori dipendenti, avrebbe bisogno di ben altro: una nuova Zona Franca Urbana, notti bianche, sagre, spettacoli artistici, un piano comunale del commercio.
Questo tipo di eventi, estemporanei e sporadici, servono a ben poco, neppure a trattenere quei turisti che usano le strutture ricettive torresi come dormitorio, per poi spostarsi verso altre mete turistiche dove trovano sia un’offerta commerciale più ampia sia quella legata alla ristorazione che non è presente nei 250 metri della ZTL Oplontina.
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