La Restituzione dei risultati e la chiusura del progetto è stato un momento di Interesse molto forte per la comunità scolastica ed anche un vero successo!
HubAbile è un progetto stilato da noi insieme alle associazioni in partenariato, che si pone l’obiettivo di approcciare in maniera innovativa e sistemica i bisogni delle famiglie nelle quali vivono bambini e adolescenti con disagi, disturbi e disabilità. Lo scopo è quello di agire con priorità nei contesti familiari e territoriali in cui si registrano maggiori esigenze di intervento a causa delle difficoltà della funzione genitoriale o della carenza di processi di inclusione.
– L’obiettivo della ricerca-azione ( prima fase del progetto) in cui siamo stati parte attiva nella intercettazione delle utenze, è stato quello di riconoscere un bisogno, ossia un processo articolato che riguarda non solo la capacità di osservare e ascoltare, ma anche quella di accettare ciò che si vorrebbe ignorare.
La metodologia della ricerca-azione è la più adeguata ad accompagnare il progetto proprio perché lavora con le persone, favorendo l’emergere della consapevolezza e perché co-costruisce con loro le soluzioni ai problemi e le risposte ai bisogni
A partire da novembre 2022, le associazioni del progetto HubAbile ( APS Soma&Psiche, Associazione Annalisa Durante associazione Orizzonti) ,hanno realizzato una ricerca sul territorio attraverso interviste a stakeholder, focus group con famiglie, schede di rilevazione e questionari: sono state coinvolti insegnanti e famiglie della comunità allo scopo di formulare risposte adeguate alle necessità emergenti. Sono stati distribuiti questionari su tre territori diversi corrispondenti ai tre HUB ( Somma Vesuviana, Forcella e Posillipo)
Al questionario relativo all’Hub di Somma Vesuviana hanno risposto 206 genitori.
Di questi, la maggioranza sono donne (171) prevalentemente tra i 40 e i 49 anni
I questionari hanno indagato specifiche aree di interesse legate alla presenza di problematiche con i figli, alla loro tipologia e alla percezione del ruolo genitoriale:
I problemi con i figli
L’atteggiamento verso i problemi con i figli
La percezione di sé come genitore
In base alle 414 risposte ottenute, emerge una variegata problematicità nei figli degli intervistati.
In primo luogo, si rileva una significativa presenza (91) di problemi legati alla sfera alimentare («mangia troppo/troppo poco»)
Inoltre, emergono difficoltà (105) relative alla disciplina («non mi obbedisce», «litighiamo spesso», «non sta mai fermo»), così come problematiche (52) legate al rendimento scolastico («non ha voglia di studiare/andare a scuola»)
Anche la sfera relazionale ed emotiva dei figli (133) desta preoccupazione relativamente a isolamento, insoddisfazione, stati malinconici, largo uso solitario dei dispositivi multimediali
L’atteggiamento verso i problemi con i figli
Le famiglie coinvolte esprimono, in generale, disponibilità ed apertura nel relazionarsi con le problematiche dei figli
Secondo il 39%, i figli sanno di potersi riferire ai genitori per i loro problemi, che per una buona parte degli intervistati (30%) appaiono relativi ad una fase della crescita.
Il 16% ritiene di possedere una buona capacità di offrire consigli utili
Alcuni (7%) affermano di avere preoccupazione costante, per altri invece (7%) il tempo da dedicare ai figli non è sufficiente
Soltanto il 2% circa appare preoccupato di non essere in grado di prestare aiuto e sostegno
– La percezione di sé come genitore
Quasi la metà dei genitori intervistati (43%) si dichiara «aperto e disponibile» nei confronti dei figli.
Emergono, tuttavia, alcune preoccupazioni relative allo svolgimento della funzione genitoriale:
Il 16% si descrive come genitore apprensivo
Il 7% riconosce una tendenza al controllo e una piccola parte osserva la propria insicurezza (7%)
Il 20% circa, infine, mostra la propria serenità ed espone la soddisfazione nel veder ripagati i propri sforzi nelle azioni dei figli
– Gli insegnanti
Al questionario relativo all’Hub di Somma Vesuviana hanno risposto
148 insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo grado.
Di questi, 141 sono donne e solo 7 gli uomini
I questionari hanno indagato specifiche aree di interesse legate alla pratica della comunità educante:
Clima organizzativo
Clima classe
Comportamenti osservati negli alunni
Senso di autoefficacia
Impatto della pandemia
Rapporti con i servizi territoriali
Libere osservazioni
Il clima organizzativo
Gli istituti scolastici sono considerati prevalentemente degli ambienti lavorativi cordiali e collaborativi, grazie anche ai più che buoni rapporti con la dirigenza
La scuola fa della centralità dell’alunno il suo principio fondante, l’organizzazione didattica risulta ottimale alla realizzazione dell’inclusività anche grazie ad una buona collaborazione tra i docenti
Emerge, inoltre, la consapevolezza della necessità di collaborare in un’ottica di prevenzione del disagio con tutte le componenti della comunità (docenti, famiglie, enti territoriali, associazioni)
Il «clima classe»: comportamenti osservati
L’ambiente educativo è definito da un clima prevalentemente collaborativo, armonioso e sereno; solo talvolta appare stancante
Dall’osservazione dei comportamenti degli allievi, emerge che:
Fenomeni di razzismo, bullismo, sessismo, aggressività verso i docenti, indicatori di problematiche della sfera alimentare presentano alti valori della risposta «mai»
L’aggressività, tuttavia, «qualche volta» e «spesso»
Si rilevano, come tendenze, la «difficoltà a studiare» e all’ «isolamento»
Degna di attenzione appare la sfera relazionale: emergono, infatti, «scarsa autostima», «difficoltà a socializzare» e «paura del giudizio»
Il senso di autoefficacia
L’insieme degli insegnanti ritiene di avere le competenze e le abilità necessarie per affrontare i disagi dei propri allievi.
Tuttavia, più della metà (83) afferma di «non avere abbastanza risorse» per adempiere al proprio mandato educativo.
Il 50% circa ritiene che le aspettative siano troppo alte, così come è significativa (80) la percezione dell’eccessivo carico di lavoro.
Considerando che per la stragrande maggioranza è «importante occuparsi delle difficoltà degli studenti», le risposte si polarizzano rispetto alla traduzione di questo carico in stress da lavoro correlato
Infine, per la quasi totalità dei rispondenti il proprio lavoro è in grado di influire positivamente: le soddisfazioni ottenute ripagano dalla fatica
L’impatto della pandemia
In merito alla pratica didattica, emerge un quadro variegato degli impatti.
Accanto a una significativa quantità di risposte generiche, si rileva:
In positivo, la capacità di resilienza. La pandemia ha offerto l’opportunità di migliorare le competenze digitali e di sperimentare nuove metodologie didattiche
In negativo, emergono principalmente le difficoltà nel sostenere un aumento del carico di lavoro e nel gestire lo stress
Tuttavia, si rileva come una parte del corpo docente si dica poco affetta dall’impatto della pandemia: «non ha limitato le mie capacità», «non ha avuto grosse ripercussioni»
Appare interessante il riferimento all’impatto sul tempo:
In negativo, emerge la difficoltà di adattamento a ritmi mai sperimentati, i quali però sono anche interpretati in chiave positiva come «recupero di un tempo lento» orientato ad una maggiore attenzione delle famiglie.
In merito al «clima classe», emerge con forza la conferma ai timori che si avevano durante la pandemia e l’esperienza della DAD.
É l’aspetto relazionale, collaborativo, sociale ad essere stato maggiormente penalizzato
Se nel primo periodo la scuola in pandemia è stata una novità che in molti casi ha avuto ricadute positive, il protrarsi del distanziamento appare aver inficiato la capacità di socializzazione e di affidamento degli alunni, rendendoli maggiormente «stressati», «disorientati», «spaventati»
In generale, il computo delle risposte esprime cambiamenti/peggioramenti che hanno riguardato i seguenti ambiti:
Difficoltà a ritrovare un rapporto con lo studio e con la vita scolastica
(concentrazione, socializzazione, attenzione)
Difficoltà inerenti al piano psicologico e relazionale
(paura, diffidenza, introversione, fragilità)
In questo quadro, va sottolineato l’impatto positivo del rientro in classe:
Quasi tutti i docenti intervistati rilevano come, ad oggi, «hanno tutti o quasi recuperato alla grande» e che «volevano tornare a scuola»
Rapporti con i servizi del territorio
A fronte di una gran quantità di risposte generiche e poco indicative, la collaborazione con i servizi viene intesa in maniera variegata.
In linea generale, è riconosciuto il valore della collaborazione, inteso come un aiuto e un supporto al lavoro; non manca, però, chi sostiene che «possa bastare il lavoro di classe» e che «la scuola abbia altre finalità»
Collaborare e condividere problematiche appare significativo ai fini di sviluppare sinergie con le istituzioni e promuovere il benessere degli alunni
L’esigenza collaborativa con i servizi viene tradotta in termini di supporto psicologico per alunni/e e docenti/e.
Si rileva, inoltre, un’istanza relativa all’aumento delle competenze professionali.
Terminata la prima parte di Ricerca – Azione
il 3 febbraio sono stati avviati i laboratori sul territorio di Somma Vesuviana presso le sedi delle scuole ed associazioni che hanno aderito al progetto:
PRIMO CIRCOLO DIDATTICO di Somma Vesuviana (dg Prof.ssa Marina Di Fiore, ref dott.ssa Maria Piccolo)
SECONDO CIRCOLO DIDATTICO di Somma Vesuviana(dg prof. Imperatrice e prof.ssa Silvia Svanera maestre Guglielmi, Prisco
TERZO CIRCOLO DIDATTICO di Somma Vesuviana ( dg Nunzia Borrelli e maestra Giulia Feola)
LICEO SCIENTIFICO – CLASSICO E. TORRICELLI DI Somma Vesuviana ( dg
L’ASSOCIAZIONE EINSTEIN NON SA LEGGERE( centro psico-pedagogico e polifunzionale per minori) pres. Dott.ssa Michela Piccolo
CIVES centro integrato per la valorizzazione etnica di sistema, Assistenza Ciechi-Ipovedenti ed Invalidi ( pres. Giuseppe Fornaro)
APS APICULTURA CAMPANA (pres. Nadia Barbareschi, prof.ssa Maiolino, ispettore Patrizio Catalano e apicoltore Carmine Tammaro
COMUNE DI Somma Vesuviana
Ristori del quartiere Forcella in condivisione con l’Annalisa Durante.
ITIS MAIORANA
Tutti gli Hub realizzati sul territorio di Somma Vesuviana hanno come filo conduttore la promozione dei Corretti Stili Di Vita ( puzzle complesso che comprende, oltre ad una sana alimentazione, un’adeguata attività motoria, la riduzione del consumo di alcol e l’abolizione del fumo, numerosi aspetti troppe volte trascurati: la capacità di gestire le emozioni e lo stress, una buona qualità del sonno, la cura delle relazioni interpersonali e dei propri interessi, il riconoscimento di ciò che davvero è importante per noi e ci fa stare bene)
Il metodo offerto alle scuole sul territorio vede la realizzazione di numerosi e diversi laboratori di “Alimentazione Consapevole ” che poggiano le basi sulla scelta del «Cibo Vero», «Cibo funzionale»
Ippoterapia Biblioterapia e Sensibilizzazione sulla sicurezza Stradale per ridurre i rischi di Incidenti stradali in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e La polizia di Stato.
Come HUB DI NUTRIMENTO DI CONOSCENZA , CAPACITA’ RELAZIONALI E COMUNICATIVE.
Attraverso il gioco si è cercato di intercettare (mediante la somministrazione di test psicometrici validati e questionari di rilevazione della consapevolezza e delle abitudini alimentari) eventuali segnali legati ai disturbi della nutrizione e dell’Alimentazione . Su circa 300 allievi che hanno partecipato aI Laboratori, 226 hanno compilato correttamente il CHILDREN EATING ATTITUDES TEST (ChEAT) i cui risultati sono preoccupanti : Totale 44 /226 allievi ( 19%) HANNO UN PUNTEGGIO MAGGIORE DI 20.
Ciò significa che pur non essendo dati diagnostici, ma di screening, il lavoro andrebbe approfondito con ulteriori AZIONI.
Anche le abitudini giornalieri legate al consumo di alimenti raffinati, processati ed ultra-processati fa riflettere sugli interventi di promozione alla salute da eventualmente ISTITUZIONALIZZARE ed in maniera permanente soprattutto per la fascia di età materno-infantile.
Ciò che ha dato un valore aggiunto a tutto il nostro impegno laboratoriale sul territorio sono state le circa 200 ore di sportello di ascolto psico-nutrizionale attivato per la gestione dei disagi emersi.
Ringrazio personalmente la dirigente scolastica Silvia Svanera per la sua disponibilità ed accoglienza, il prof. Walter Milano, per la sua brillante lezione, il Vicepresidente del consiglio della regione Campania Valeria Ciarambino per la passione, l abnegazione con cui svolge il suo impegno politico concretamente, i membri dell’ associazione Orizzonti , dott.ssa Simonetta Patane’, dott. Cristoforo Di Maio, dott.ssa Marina Bonelli per la rielaborazione dei dati raccolti e la brillante relazione conclusiva.
Un ringraziamento speciale va alla mia compagna di viaggio dott.ssa Feola Daniela soprattutto per la sua grande pazienza e a tutti i membri dell’associazione che ci hanno sostenuto.
Ringraziamo inoltre tutti i dirigenti scolastici che in rappresentanza dei genitori e dei docenti sono intervenuti, e tutti coloro che hanno partecipato con estrema attenzione ai contenuti.
Il presidente della APS Soma&Psiche
Filomena Castaldo
Ricordiamo che il progetto HubAbile lavora in rete con le associazioni:
Orizzonti – Associazione di volontariato -ETS
@Associazione Annalisa Durante
APS Amici Di PeterPan
Dialogos – associazione di promozione sociale
APS Amici Di PeterPan
Lucia Fortini
@VesuvioFreeMind
MDE – Movimento Dehoniano Europeo ODV
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