SOMMA VESUVIANA. Determine magiche, capaci di scomparire e poi comparire quando uno le “nomina”. Ma non soltanto capaci anche di assegnare dei lavori ad alcune imprese giorni dopo che questi lavori sono stati già realizzati. Lo sappiamo è una questione complessa e forse, per molti, anche noiosa. Ma a noi le questioni complesse, specie se sono amministrative e riguardano i soldi dei contribuenti, ci incuriosiscono sempre tanto. Sveliamo la determina in questione, è la numero 237 firmata dal responsabile della Po 4 l’architetto Giuseppe Rossi che avevamo richiesto a gran voce dopo che l’albero installato in piazza era crollato al suolo ferendo anche il comandante della polizia locale. Fino a quel momento non era possibile reperirla all’albo pretorio, salvo poi comparire invece poco dopo il nostro articolo. Ma non poteva essere a quel punto pubblicata all’albo pretorio (per via della cronologia), ed è stata inserita in quello storico (come potete vedere dallo Screenshot che alleghiamo).
Primo grande errore, non sappiamo se commesso anche con la corresponsabilità dei dipendenti che svolgono il ruolo di messi notificatori e responsabili del protocollo o fatta esclusivamente dal dirigente che l’ha ordinata. Fatto sta che ritroviamo la determina nell’albo pretorio storico con un errore dicevamo, quello legato alla data di pubblicazione. Essendo stato pubblicata il 16 dicembre sarebbe dovuta restare, per legge, in albo pretorio per 15 giorni consecutivi. Scadenza che avveniva oggi (anche questo dettaglio lo evincete dall’immagine allegata).
E qui i dubbi riguardano il gioco del “nascondino” cui partecipano atti importanti del Comune che spesso è difficile trovare laddove la legge vuole che vengano pubblicati.
Ma torniamo alla determina, una volta trovata scopriamo che il famoso albero è stato voluto proprio dal dirigente che sottolinea che “è interesse dell’amministrazione vista la situazione nazionale riguardante il virus Covi-19 dare un segnale di decoro natalizio alla cittadinanza; – che il responsabile della P.O.4 mediante protocollo nr. 28414 del 04.12.2020 ha richiesto l’installazione del decoro, precisamente in Piazza Vittorio Emanuele III, nelle more del perfezionamento con determina a contrarre, con l’accensione dal 08.12.2020 fino al 08.01.2020”. Le date continuano a non coincidere. Leggiamo poi che è costato alle tasche dei cittadini 4880 euro e che è stato installato da una ditta di Poggiomarino. Visto la fine inclemente che ha fatto vorremmo sapere anche se è stato installato seguendo le norme previste dalla legge, ma di questo vi torneremo a parlare in un nuovo articolo. Per ora ci concentriamo sulle “magie” di cui non sappiamo darci risposta. E allora poniamo a voi lo stesso dubbio che ci è passato per la mente. Perchè l’albero è stato installato in piazza giorni prima che la determina fosse scritta e abbiamo una foto pubblicata sul profilo del sindaco Salvatore Di Sarno che ne testimonia la presenza sul posto già il 12 dicembre (ma secondo alcuni testimoni era lì già prima).
Come ha fatto la ditta a installare una simile struttura senza essere ufficialmente autorizzata, e se il Comune non avesse disposto il pagamento, e se un operaio si fosse fatto male al momento del lavoro di installazione? Se un appartenente alle forze dell’ordine avesse fatto un sopralluogo chiedendo cosa e come si stava installando una struttura così “invasiva”?
Domande che vorremmo porre a chi amministra Somma Vesuviana, ma che gireremo anche alle autorità competenti per verificare se questa procedura è quella legittima oppure no e se, in questo giro di valzer di determine, si possono ravvedere dei reati.
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