SANT’ANASTASIA. In tempi in cui i meridionali stanno riscoprendo la loro identità, anche il cibo diventa uno strumento utile a ritrovare il proprio passato ed esserne orgogliosi. Nasce così a Sant’Anastasia la tavoletta di cioccolata del Regno delle due Sicilie.
Ad idearla l’imprenditore Umberto Pignatiello, proprietario della cioccolateria “Theobroma” in via Antonio D’Auria 8 a Sant’Anastasia. Pignatiello la sua identità meridionalista non l’ha mai nascosta tanto che a dicembre era finito sulla nota pagina dei “Briganti” perchè aveva messo nel suo negozio un annuncio chiaro rivolto per i rappresentanti di alcuni prodotti: “Siete presentati di panettoni? di canditi? eccetera eccetera, di aziende del Nord? Vi auguriamo buon lavoro! Non perdete tempo, non fatecene perdere perché non compriamo solo prodotti di aziende del Sud”. Un annuncio che contò migliaia di condivisioni. “Nato così per scherzo”, racconta Pigniatello, “con un rappresentante plurimandatario che tra le aziende rappresenta anche aziende del Nord, ed io gli dicevo che i panettoni non li avrei mai comprati. Poi un giorno che ero molto impegnato per una consegna sono stato interrotto da un paio di rappresentanti che volevano presentarmi i loro prodotti nocciole Piemonte, panettoni allora che ho deciso di fare il cartello”.
Non pensa che certe scelte la facciano passare per una persona intollerante, o peggio razzista?
“Sinceramente non mi interessa. La cosa è nata per scherzo, ma io tra una nocciola del Piemonte ed una di Giffoni scelgo sempre la seconda, tra un vino Barolo ed un Taurasi scelgo sempre un Taurasi, ma non perché so razzista piuttosto perché sono romanticamente legato alla mia terra e cerco sempre di aiutarla.
Qualcuno lo ha ampiamente criticato quell’annuncio.
“Ho letto commenti del tipo é come i cartelli ‘non si fitta a meridionali’, credo sia tutt’altra cosa, quei cartelli esprimono l’esclusione dei meridionali dal proprio condominio, io invece voglio soltanto aiutare chi é più vicino a noi, facendo restare nei territori vicini le ricchezze senza che migrino verso il Nord. Penso sia arrivato il momento di darci una smossa. Il fatto che su cento euro di spesa solo meno di una decina di euro restino al Sud é sconcertante. Di questo passo tutti dovremo spostarci al Settentrione ed i nostri figli saranno costretti a lasciare la nostra terra ed io che ho vissuto per sette anni a Milano so com’é vivere lontano da dove si é nati, non vorrei che mio figlio andasse a cercar lavoro fuori. Ma per fare in modo che resti la condizione necessaria è che ci siano aziende che creino lavoro ed io nel mio piccolo cerco di aiutare queste che ci sono, le preferisco ad altre”.
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