Pomigliano D’Arco – Si terrà sabato 9 marzo, alle 20,30 (con replica il giorno dopo alle 18) al Teatro Gloria di Pomigliano D’Arco la prima del musical ‘’A voce ‘e Masaniello’ del regista e commediografo nolano Graziano Cecconi. “Una commedia storica – ha commentato Cecconi – scritta per promuovere una forte accelerazione verso la nostra società, fatta di soprusi, di camorra e pressioni fiscali di ogni genere per colpire solo e soltanto il popolo sottomesso!“
‘A voce ‘e Masaniello”, una voce che grida ancora dopo seicento anni di storia al mondo moderno. “Basta! Il popolo è libero! Nessun governo ha il diritto di uccidere la libertà del suo popolo! Siamo tutti dei Masaniello!” Una storia nella storia, un raccontare diversamente e in una maniera semplice, ma articolata nello stesso momento, le gesta e la fine di un protagonista della storia napoletana. Quel Aniello Tommaso D’Amalfi, pescivendolo dotato di grinta e di un fervore, temuto da tutti, dalla Chiesa e dalle Autorità spagnole dell’epoca. “Quello stesso fervore – spiega il regista – che si tramuterà, per colpa della Roserpina, in una pazzia voluta per la paura di essere soggiogati ed umiliati da un uomo semplice pieno di buone intenzioni, mentre oggi invece vengono incolpati e condannati ingiustamente per non essere sopraffatti dalla sua popolarità”. “Ognuno di noi è un Masaniello”. Ed ecco nuovi personaggi immaginati dall’autore, per dar vita ad un nuovo Masaniello: ‘Madunnella’ detta “ ‘a malafemmina”. Nasce dall’anima dell’autore, riversandola nel ‘verismo’ del reale con un portamento forte. “Madunnella nasce come amante di Masaniello – dice Cecconi – ma è soprattutto colei che difende il suo uomo, poiché è degno di attenzione e protezione.
Egli, ama Masaniello fino alla sua morte e lo protegge in qualsiasi occasione, ma nulla può fare dinanzi allo strapotere della Chiesa e del Governo, che con il loro cinismo uccidono giorno dopo giorno i Masaniello della nostra stessa esistenza”. Nel primo atto il regista pone Masaniello tra la sua gente, nel mercato di Piazza del Carmine, dove incontra Bernardina Pisa, che poi sposerà. Ma Madunnella è sempre presente, lo protegge e lo segue passo dopo passo. La gioia e le acclamazioni del suo popolo danno vita a gioiose posizioni tecniche che mostrano il vero significato della vita vissuta di chi si è reso protagonista di un evento storico come quello delle giornate di Napoli. Nel secondo atto, dopo tanto gioire, si ritorna alla storia ‘reale’ della vita di Masaniello e all’epilogo della sua morte. “Tutto è un concentrato di passi e di declamazioni che riportano chi osserva ed ascolta a quella fatidica sera del 16 luglio 1647- racconta Cecconi – Madunnella non può nulla contro la storia, non può salvare il suo Masaniello, ma dopo che lo hanno ucciso ella canta al suo Masaniello il suo amore e la sua grande amarezza”. “Ucciso Masaniello, pare che tutto sia finito, ma una maschera quella di Pulcinella appare nella storia, aprendo uno scenario particolare, caro all’autore: il Pulcinella cantastorie che sancisce la fine della storia con una sferzata di imperativa solidarietà al Masaniello e ricuce una nuova storia che anni dopo rifarà rivivere con Elenora De Fonseca un nuovo evento storico”.
Egli racconterà cosa successe dopo, ma soprattutto la fine di Bernardina Pisa. “Abbandonando la fantasia, ricongiungo il popolo alla realtà storica, e rivolgendomi al pubblico farò un monologo prettamente filosofico, riportando tutti i presenti all’anno 1647, in quella storica piazza Mercato, ad una certa ora della sera…”. Appuntamento per il gran finale a sabato 9 marzo al Gloria di Pomigliano D’Arco alle 20,30.
Gennaro Esposito
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