di Antonio d’Errico
Boscoreale. Privare un bambino della pratica sportiva significa negare di fatto un diritto sancito dall’articolo 31 della Convenzione ONU del 1989 sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che riconosce a ogni bambino il diritto a dedicarsi ad attività ludiche e ricreative proprie della sua età.
A #Boscoreale questo sacrosanto diritto è negato agli alunni della scuola primaria del plesso scolastico di via Nicola De Prisco, dotato di palestra ma inagibile (per quali motivi?). Da queste foto allegate, scattate ieri, ciò che appare è lo stato di profondo degrado in cui versa la struttura, divenuta un deposito per smaltire vecchi banchi e sedie.
Sono mesi che, invano, i genitori invocano a gran voce la risoluzione del problema, anche perché svolgere l’attività motoria è fondamentale per la formazione psico-fisica degli alunni. Questo senza considerare che dal corrente anno scolastico 2022/2023, per la classe quinta (art.1, comma 330 della legge n. 234/2021), l’Educazione Motoria è materia curricolare, e il suo mancato svolgimento è una violazione di legge.
Intanto, nel silenzio delle istituzioni preposte all’agibilità della palestra, gli alunni di questo plesso scolastico il mercoledì svolgono in prolungamento didattico (13:30-15:30) due ore di “attività motoria” seduti in classe! Frattanto, le mamme, orami stufe delle promesse, quest’oggi per protesta non hanno mandato i figli a scuola, sperando che con questo gesto estremo ci sia un sussulto di dignità da parte delle istituzioni preposte.
Malgrado ciò, c’è chi, evidentemente vivendo su un altro pianeta e scollegato dalla realtà, si vanta di “supportare le scuole”, e di “dimostrare con i fatti l’attenzione per la formazione e la cultura”, rivolgendo anche appelli ai genitori “di invogliare i propri figli a fare sport” e ai giovanissimi “di dedicarsi alla pratica sportiva” in quanto “lo sport è vita”. I fatti, purtroppo, sono questi.
Questa è #Boscoreale oggi!
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