Leonardo spa, la ex Finmeccanica, sta avviando una riorganizzazione nei Settori della Difesa e dell’Aerospazio, senza coinvolgere preventivamente le organizzazioni sindacali e con l’assenza di un Governo che non ha una visione complessiva di politiche industriali, in particolare in questi Settori, nei quali non sono chiare le prospettive occupazionali e industriali per i siti del Gruppo e per la tenuta complessiva dell’azienda. La pandemia legata al Covid ha aumentato le incertezze per il futuro di tutti i settori in Leonardo (nessuno escluso) e non si intravede un vero rilancio di lungo periodo legato anche ai finanziamenti derivanti dal PNRR con il supporto istituzionale in coerenza con una politica industriale di settore. Alessandro Profumo, Ad di Leonardo, da tempo ha annunciato riorganizzazioni e cessioni, come la paventata riduzione dei siti, la cessione della BU Automation, di Oto Melara e Wass, oltre all’utilizzo di ammortizzatori sociali senza una visione strategica che comporterebbero un impoverimento industriale e occupazionale. Per queste ragioni le Segreterie nazionali di FIOM e UILM dichiarano per la giornata del 6 Dicembre uno sciopero di 8 ore per tutti i siti di Leonardo con Manifestazione nazionale a Roma alle ore 11.00. Per la Segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David: Il ruolo della difesa a livello europeo sta vivendo una fase di profonde trasformazioni. Le ricadute industriali e occupazionali dipenderanno dalla capacità e dal protagonismo tecnologico e industriale che le aziende a controllo pubblico, a partire da Leonardo, saranno in grado di avere. Nel nostro Paese interi settori come quello della produzione del settore aeronautico civile vivono una crisi legata al trasporto aereo e sono gli stabilimenti del Mezzogiorno che rischiano di pagare ancora una volta il prezzo più alto senza una prospettiva industriale vera e solo con la previsione degli ammortizzatori sociali. Inoltre, abbiamo bisogno di conoscere il futuro della BU Automation su cui abbiamo già dichiarato la nostra contrarierà in merito ad un’eventuale cessione. E anche la paventata cessione della BU Sistemi di Difesa (ex Oto Melara e WASS) da parte di Leonardo è un’ulteriore riduzione del perimetro industriale. E’ inaccettabile assistere al compimento di scelte strategiche per il futuro dell’industria della difesa nel nostro Paese senza un confronto con le parti sociali. E’ per queste ragioni che lunedì 6 dicembre abbiamo proclamato uno sciopero generale in tutti gli stabilimenti di Leonardo con una manifestazione nazionale a Roma. Serve un’immediata apertura di un confronto con il Governo, i sindacati e le Imprese coinvolte, a partire da Leonardo, che disegni il futuro e le prospettive dell’industria della difesa nel nostro Paese assicurando le garanzie occupazionali. Per il Segretario generale della Uilm-Uil, Rocco Palombella: Non possiamo restare spettatori di fronte a questo processo che Leonardo ha avviato con un metodo inaccettabile che respingiamo al mittente e con scelte industriali non condivise con le organizzazioni sindacali. Da tempo rivendichiamo la necessità di un piano industriale che rafforzi settori strategici per l’azienda e per il Paese, come quello dell’Industria della Difesa e dell’Aeronautica, sia militare che civile, il cui destino coinvolge un territorio, il Mezzogiorno, già in forte difficoltà. Dopo la cessione del business ferroviario operata nel 2015 con la vendita di Breda e STS, il nostro Paese non può permettersi un ulteriore ridimensionamento di attività per Leonardo. L’aeronautica civile soffre a causa di mancate scelte industriali, non solo per la pandemia, e lo vediamo anche dalla situazione della Piaggio Aero. Non possiamo accettare il disinteresse del Governo su questi temi. E la soluzione non può essere l’assistenzialismo della cassa integrazione. Le nostre richieste sono state ignorate dall’azienda e per questo motivo abbiamo deciso di indire, per la prima volta dalla costituzione della One Company nel 2016, uno sciopero generale in tutto il Gruppo con una grande manifestazione a Roma, per riportare sui corretti binari una situazione estremamente delicata che potrebbe produrre effetti devastanti per le migliaia di lavoratori coinvolti.
Dal sito della Fiom Cgil nazionale
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