Domenica, 14 novembre 2021, presso il palazzo Baronale, sede del Museo Civico L. D’avanzo, in Roccarainola (Na) si è conclusa la terza giornata dell’evento “La luce dell’Arte in Rosa”, che ha visto protagoniste quattro meravigliose pittrici, con la loro esposizione artistica. Ognuna con il proprio imprinting artistico e particolarità, hanno creato una magia di colori e di rappresentazioni che si può tradurre in un discorso dell’anima, dove l’arte si spoglia degli orpelli per tornare all’essenziale. Il tema centrale è la donna, nei suoi innumerevoli volti, nel suo sentire, ora racchiusa, ad occhi bassi o sfuggenti, circondata da farfalle che rappresentano bene la femminilità serbata, nei quadri di Lucia Cepollaro; o nell’intreccio di capelli canuti e mani rugose, testimonianza di una bellezza rimasta, nonostante la giovinezza andata, nei quadri di Maria Esposito, che si trasformano in paesaggi riflessi nel fluire dell’acqua, dove tutto corre e muta, per ritornare al ciclo naturale della vita; o la specialità di un tulipano giallo che crea una differenza nel campo di tulipani rossi, perché il ricordo del sé, unico e irripetibile, al di fuori dell’omologazione diventi simbolo di creatività. Noemi Rigoli con i suoi acquarelli, un inno alla femminilità e alle emozioni. I quadri di Celeste Napolitano, creati con cura, usando pezzetti di vetro come materia principale, destano curiosità nel loro astrattismo. L’unione cuore e cervello, la ricerca dell’anima e l’esplosione di emozioni contrastanti: la vita a volte è dura, sorprende, lascia sbigottiti, ma l’anima prende il volo e la speranza s’illumina di azzurro, come i palloncini che fanno da cornice a uno dei suoi quadri.
Intervista alle pittrici sulle loro rappresentazioni.
Celeste Napolitano: ” Sono un’autodidatta mi lascio ispirare per lo più dalle sensazioni che vivo e dai momenti che attraverso; seguo uno stile materico e astratto e per queste opere ho fatto riferimento all’anima spesso frammentata, molte volte sparpagliata, ai suoi luoghi, dove risiede, ai colori della mia, mi piace definirla “precarietà”, quel senso di indefinito di amorfo, rotto; eppure ancora capace di trasmettere qualche spiffero di luce.Nei dipinti ci metto l’energia, forse anche la rabbia ma sicuramente tutta la creatività che mi porto dentro.”
Maria Esposito: “Nei miei dipinti è intrisa l’Arte del connubio tra natura e cultura: le bellezze del creato insieme alla saggezza delle donne e degli uomini valorosi hanno emozioni da regalare. Davanti alla tela bianca comincia una sfida terapeutica del mio Spirito con essa, dove i colori, cangianti diventano i protagonisti di un’Anima che non teme di essere svelata. La pittura, oramai parte integrante della mia vita, si rigenera ogni qual volta mi metto all’opera, seduta al cavalletto, con un’occhiata fuori dalla finestra e l’altra dentro me stessa.
Lucia Cepollaro: “Le rappresentazioni delle mie opere, sono volti di donne eteree e sognanti, a volte malinconiche, che racchiudono tutte le speranze, le paure del passato. Immagini piene di colore, dove domina il blu, che rappresenta la vita. Voglio dimostrare che la donna torna in una forma nuova e più forte; una donna piena di energia che vuole ricominciare. Anime libere che in questa composizione dialogano tra loro, quasi appartengono ad un’unica grande storia, quella della ricerca della propria felicità. Si è di fronte ad una miriade di sensazioni; È una donna che riscopre gradualmente la propria divinità interiore.”
Noemi Rigoli: ” Quasi tutti i miei lavori, nascono da sensazioni, da emozioni, e questi in particolare, a cui sto ancora lavorando, volevo circoscriverli nello spazio “del sentire volutamente imperfetto”. La mia intenzione era quella di dare una sorta di immagine di dove nascono le emozioni. Ogni nostro turbamento emotivo ha delle ripercussioni anche a livello fisico, anche laddove non vogliamo accettare di provare determinate cose, esse ci sono, si manifestano in maniera alternativa, quindi sono vere, reali, quasi toccabili. Dal nodo in gola quando ci sentiamo tristi, al respiro che viene meno quando siamo in ansia, il senso di calore quando siamo felici e così via. La figura femminile è la protagonista di quasi tutti i miei lavori, e cerco di trasmettere il disagio che vive nel quotidiano, di tutte le incomprensioni di cui è vittima, sia a livello sentimentale, lavorativo e soprattutto come figura calata nella società.
Sabato, 13 novembre, la seconda giornata dell’evento ha visto protagonista il poeta Michele D’Avanzo, con il suo libro di poesie dal titolo “Un sorriso mai donato”; il reading a cura del talentuoso attore Nolano, Gennaro Caliendo. Numerosa la partecipazione dei visitatori al Museo, che hanno accolto con entusiasmo questo particolare evento in rosa.
Un ringraziamento al presidente del Museo Civico L. D’Avanzo, Carmine Centrella, al maestro Federico Natale, grande artista rocchese, sempre presente con i suoi consigli e la grande professionalità, insieme al team del Museo. Ringraziamenti al sindaco Peppe Russo e al presidente del consiglio comunale, Giovanni Sirignano, per la loro disponibilità.
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