Pomigliano. L’Italia, tra numerose difficoltà, ha intrapreso un percorso che dovrebbe condurla nell’era della transizione ecologica caratterizzata da un processo di innovazione tecnologica per realizzare un cambiamento, un rilancio dell’economia e dei settori produttivi all’interno di un quadro delineato e ben definito che metta al centro la tutela e il rispetto dell’ambiente. Il 2021, infatti, segna l’anno zero di questa transizione green nel nostro paese in cui si sono individuate linee guida ben definite: stop alle fonti fossili, democrazia energetica, diffusione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, tutela dell’ambiente e innovazione tecnologica. Sono questi i principali capisaldi di una rivoluzione appena partita. Dunque, per garantire una svolta sostenibile è necessario che la spinta delle rinnovabili, fotovoltaico ed eolico in primis, aumenti significativamente e, in tal senso, i Comuni avranno un ruolo fondamentale.
L’ amministrazione comunale di Pomigliano d’Arco ha deciso di cogliere subito questo cambiamento affinchè l’intera città partecipi da protagonista all’importante rivoluzione in atto. In virtù di ciò, a Pomigliano, presto si realizzeranno comunità energetiche che avranno un ruolo centrale nel cambiamento descritto. Abbiamo intervistato Federica Passariello consigliere M5S di Pomigliano nonchè promotrice del progetto sulle comunità energetiche e autoconsumo collettivo e Salvatore Cioffi presidente del Consiglio comunale.
Le dichiarazioni del consigliere Passariello.
Consigliere Passariello, cosa si intende per comunità energetiche e autoconsumo collettivo?
“Le comunità energetiche rinnovabili (cer) e autoconsumo sono una rivoluzione importante perché consentono ai cittadini di autoprodursi energia da fonti rinnovabili sulle proprie abitazioni e al contempo hanno la possibilità di condividere e vendere l’energia ai loro vicini. Questo è diventato possibile dal 28 febbraio 2020 in quanto è stata promulgata la legge 8 che converte in legge il decreto legge n.162 del 30 dicembre 2019. Nello specifico l’autoconsumo collettivo può essere attivato da famiglie ed altri soggetti che si trovano nello stesso edificio o condominio. Mentre alle comunità energetiche possono partecipare persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali e amministrazioni comunali che si trovano in un perimetro più ampio rispetto a quello condominiale, purchè questi siano tutti collegati alla stessa cabina di trasformazione dell’energia di media/bassa tensione. Sia per quanto riguarda l’autoconsumo colletto sia per le comunità energetiche, l’energia prodotta non deve costituire l’attività principale. Capite bene che in questo modo si passa da un modello fatto di grandi impianti a gas e a carbone che producono energia e che fanno in modo che questa arrivi nelle nostre case attraverso grandi infrastrutture ad un modello totalmente innovativo, sostenibile ed autosufficiente, in quanto piccoli impianti producono energia pulita e forniscono la stessa alle comunità che l’autoconsumano”.
Quali sono i vantaggi di cui potranno beneficiare i cittadini pomiglianesi?
“I vantaggi come potete ben dedurre sono anzitutto
Ambientali: perché sfruttando l’energia di un impianto rinnovabile si riducono le emissioni di anidride carbonica nell’ atmosfera
Sociali: perché si favorisce l’inclusione e si va a contrastare il fenomeno della cd “povertà energetica”, un fenomeno che si manifesta in una situazione nella quale una famiglia o un individuo non riesce a raggiungere un adeguato livello di servizi energetici essenziali (riscaldamento, illuminazione …) a causa di un reddito troppo basso.
Economici: in quanto si abbattono i costi in bolletta e si possono così destinare le risorse economiche risparmiate ad altri scopi”.
I cittadini o i soggetti di cui prima, come possono dar vita a una comunità energetica?
“Dovranno costituirsi in forma giuridica e a tal proposito lo scorso 28 luglio, dopo aver approvato in Consiglio comunale la mozione relativa alle cer e all’autoconsumo collettivo, per favorire queste forme giuridiche associative no profit e dare pertanto indicazioni tecniche e normative, abbiamo approvato il Regolamento Comunale dell’albo delle comunità energetiche con relativo statuto. Una misura organica e strutturale per poter favorire anche la partecipazione attiva dei cittadini. Siamo i primi in Italia ad aver prodotto un documento del genere che potremmo definire lungimirante in quanto da linee precise di come avviare il processo di formazione concreto dell’autoconsumo collettivo e delle comunità energetiche ponendosi di fatto nella scia ormai prossima del concetto nuovo di cer diffuse. Oggi la normativa prevede che si possa lavorare con singole isole e quindi si fa riferimento a gruppi di utenti che sono sottesi alla stessa cabina di media/bassa tensione; l’idea nuova è di lavorare affinchè questi singoli nuclei possano fare rete e quindi lavorare in maniera interconnessa nelle fasi successive che prevedono la piena applicazione della normativa europea. Pertanto, la cer diffusa servirà a fare rete tra tutte le singole cer che possono essere individuate ad esempio a livello di quartiere, di strada, piuttosto che di scuole o in altri luoghi idonei“.
Cosa si augura per il territorio di Pomigliano?
“Dopo aver incassato l’esito favorevole del Consiglio comunale circa l’approvazione della mozione sottoscritta da me e da tutto il gruppo consiliare M5S, e ulteriore avanzamento dell’agenda dei lavori con l’approvazione del Regolamento dell’albo delle cer e dello statuto occorre adesso essere operativi sul territorio perché abbiamo la “cassetta degli attrezzi” per poter lavorare in sinergia con le esigenze dei cittadini. Pertanto, mi farò promotrice di un progetto pilota che coinvolga anche strutture pubbliche comunali per la promozioni delle cer in modo da far comprendere meglio le potenzialità operative e la trasformazione radicale che questo strumento porterà in breve tempo. E’ mia intenzione infatti informare i cittadini in maniera capillare facendo comprendere loro tutte le opportunità che possono cogliere e i vari ambiti in cui può essere sviluppato il concetto delle cer. Come in campagna elettorale ho sostenuto e suffragata anche dalla volontà politica di tutta la maggioranza il nostro impegno sarà quello di contrastare in maniera attiva tutte le povertà energetiche e dare opportunità di crescita e spinta propulsiva a quelle attività commerciali e/o imprenditoriali che vorranno agganciarsi alle reti delle cer. Ritengo fondamentale che i cittadini vengano coinvolti e resi protagonisti offrendo loro tutto il supporto logistico e informativo necessario per evolvere nelle fasi attuative e operative. Auspico pertanto che l’amministrazione proceda nella fase operativa ed attuativa del progetto quanto prima”.
Le dichiarazioni del presidente Cioffi.
Presidente, quale sarà il ruolo dei Comuni nella transizione ecologica?
“Il ruolo dei Comuni avrà una posizione baricentrica. Dai Comuni deve partire quell’ impulso per favorire una mappatura delle vere esigenze del territorio. Nei Comuni si dovranno censire gli impianti ecologicamente impattanti; e dai Comuni dovranno partite i relativi progetti per l’utilizzo di fonti energetiche non inquinanti. La transizione ecologica è un modello virtuoso che per essere vincente deve necessariamente far leva su strutture territoriali ben organizzate: i Comuni sono il soggetto attuativo per l’affermazione di questi nuovi modelli incentrati sulle fonti verdi“.
Con le comunità energetiche, il Comune quali vantaggi economici potrebbe ottenere?
“Le comunità energetiche sono un’opportunità per il territorio e il territorio può trarre vantaggi da queste nuove forme di aggregazione economico-sociale. Nel tempo in cui viviamo quando si parla di vantaggi economici si riconduce il beneficio in termini monetari. Esiste oggi l’economia sociale e solidale che vede come profitto il vantaggio derivante dalla crescita delle relazioni umane e sociali. Produrre energia non per monetizzarla ma per metterla a disposizione di chi non può permettersela è un esempio di umanizzazione dell’economia e di crescita del senso di comunità, con tutti i vantaggi che questo comporta in termini di vantaggi sociali e solidali. Una società che sposta il suo asse sull’essere comunità”.
Investendo con decisione su queste forme di energia “pulita”, Pomigliano potrebbe attrarre nuovi tipi di investimenti?
“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato nella missione 2 la cosiddetta “rivoluzione verde” circa 68 miliardi. Gli investimenti ci sono ed è compito delle amministrazioni locali rendere attrattivi i territori per favorire la realizzazione di progetti che potranno usufruire dei fondi destinati alla rivoluzione verde. Investire con decisione da parte dell’amministrazione significa: semplificazione della burocrazia, efficientamento e potenziamento degli uffici preposti, sportelli informativi, facilitazione delle interazioni con enti sovraterritoriali. Sia da parte dell’ Amministrazione che dalla parte istituzionale ci sono state azioni di indirizzo per avviare questi processi di semplificazione: il Consiglio comunale di Pomigliano è stato tra i primi in Italia ad aver approvato un regolamento sulle comunità energetiche e uno statuto e le commissioni consiliari stanno mettendo appunto indirizzi per facilitare i processi applicativi del Pnrr. Pomigliano si sta preparando a vivere da protagonista questo cambiamento epocale”.
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