Napoli. Crisi economica Covid, gli artigiani di S.Gregorio Armeno rifiutano proposte di imprenditori e ristoratori, Casillo: “É la legge del mercato ma noi abbiamo resistito”.
Si auspica un Natale sereno e senza chiusure per gli artigiani di San Gregorio Armeno che tenaciamente hanno resistito durante la pandemia non con poche difficoltà. La prima “batosta” è stata l’assenza di turisti nei vicoli e poi le continue e pressanti offerte di ristoratori e imprenditori orientali che, approfittando della crisi economica, insistevano con gli artigiani sulla cessione dei locali per farne baretti e pizzerie. Ma la passione per il lavoro e la particolare arte ha dato la forza necessaria di respingere le “proposte”. I nostri artigiani hanno stretto i denti e uniti hanno fatto si che una tradizione centenaria e inestimabile non andasse persa. Indispensabile l’aiuto dello sponsor ufficiale di San Gregorio Armeno Caffè Motta e della BCC (Banca di credito cooperativo); il direttore Amedeo Manzo ha concesso loro dei prestiti agevolati per fronteggiare le tante spese, impossibili da sostenere con nessun ricavo. A spiegarci tutto è il presidente degli operatori di San Gregorio Armeno Gabriele Casillo: «Oltre allo sponsor ufficiale Caffè Motta e l’unica banca napoletana rimasta in città, sono intervenuti altri piccoli sponsor come il birrificio L’Artigiana, Mcar, il Decò di piazza S.Gaetano e il comitato di Confindustria “Uniti nel cuore”, i quali hanno realizzato una raccolta fondi per sostenere gli eventi creati ad hoc per San Gregorio Armeno. Il Comune ci ha affiancato moralmente perchè senza risorse. Un altro importante aiuto c’è stato dato dalla Regione Campania con un bando sui presepi, promosso dall’assessorato al Turismo grazie all’assessore Felice Casucci. La Regione Campania ha dato in comodato d’uso delle opere presepiali ad altre Regioni, a questo bando hanno partecipato 17 botteghe di San Gregorio Armeno che hanno lavorato nei loro laboratori nel periodo pandemico. Queste iniziative ci hanno aiutato un po’, con la chiusura delle botteghe senza gli sponsor non ce l’avremmo fatta».
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