domenica 24 Novembre 2024
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S.Anastasia. Concorso nazionale letteratura, Di Matola trionfa a Spoleto

Sant’Anastasia. Primo premio per lo scrittore Gianluca Di Matola al “Spoleto. Calling 2021” con il suo racconto “A Castelvolturno non è mai stagione”.

Un bel traguardo per lo scrittore Gianluca Di Matola che ieri ha ricevuto “dalle mani” del noto autore Massimo Carlotto il primo premio del concorso nazionale “Spoleto. Calling 2021” I edizione; rivolto a scrittori, poeti, fumettisti e fotografi. Il concorso è stato organizzato dall’associazione Borgowriters, patrocinato dai Comuni di Spoleto e Perugia con il contributo della Fondazione cassa di risparmio di Spoleto.
Il nostro autore di orgine napoletane ma residente a Sant’Anastasia, ha partecipato alla sezione “Spoleto noir”. La giuria tecnica, composta dal presidente Massimo Carlotto, Natascia Cortesi e Paolo Alessandro Lombardi, ha deciso, su 200 partecipanti, che fosse proprio Di Matola a trionfare con il suo racconto “A Castelvolturno non è mai stagione”. Ecco la motivazione da loro fornita: “Il racconto si distingue per la sua forte aderenza al tema portante, per la scrittura fluida, coerente e immersiva, e lo spessore pungente conferito alle voci che ben si sposano all’intero contesto. L’autore fa emergere con spiccata naturalezza una provincia tanto cruda e omertosa quanto semplice e vera, dove il confine tra il senso di colpa e quello della giustizia si fondono in un inevitabile tutt’uno”. Di Matola emozionato commenta il bellissimo riconoscimento: «Ho ricevuto dalle mani di Massimo Carlotto un prestigioso premio da primo classificato. Si è avverato un qualcosa che qualche anno fa non osavo nemmeno immaginare. Ho ancora nelle orecchie le sue parole: “Gianluca è una promessa del noir italiano, e noi lo seguiremo”. Il sacrificio, le delusioni, la paura di non farcela. Sentimenti che fortunatamente ho gestito, con difficoltà, che ho represso affinché non mi limitassero. Non mi sono fermato.Ringrazio la giuria popolare di Spoleto Calling 2021 e tutta l’organizzazione. Non dormirò. Ma già da domani si ritorna a scrivere». La premiazione si è tenuta all’ Albornoz Palace Hotel di Spoleto, il racconto di Di Matola ora fa parte in un’antologia edita da Edizioni EraNuova.

La nostra chiacchierata con l’autore è terminata con una notizia in anteprima: in primavera uscirà il suo ultimo romanzo “Malafemmina” per la Clown Bianco editore.

Sinossi del racconto

Aldo si è appena svegliato. Nei suoi primi pensieri si fanno spazio i malanni fisici che lo tormentano, in particolare quelli legati al suo intestino. Gli vengono in mente le raccomandazioni, le premure di sua moglie Agata, subito dopo quelle del medico di famiglia che gli consiglia: «Pigliati queste pasticche mattina e sera.» Aldo apparecchia la colazione sul terrazzo tagliato dal sole. Di fronte a lui un panorama talmente desolante da pigliargli a cazzotti lo stomaco. Lui a Castelvoturno non voleva viverci. Suo suocero Alfonso, invece, insistette con odiosa invadenza: «è nu bellu paese. Sì, è normale, nun è Napule, ma tene pur essa ‘o mare e po’ è tranquilla, ci sta gente di un certo livello. Tra dieci anni su quella casa ci guadagni il doppio. T’abbusc nu cuofen e sord, guagliò.» 
Invece fu un fallimento. Aldo si ritrovò sulle spalle un mutuo trentennale e la sofferenza di vivere in una terra di nessuno che non gli apparteneva. A un certo punto, però, mentre spalma la marmellata su una fetta biscottata facendo attenzione a non frantumarla, all’orecchio gli arriva una voce che proviene dai piani bassi: “Samirah… Samirah… Samirah…”. È un richiamo lento, sofferto ma continuo.
 Aldo è combattuto. Scendere, e controllare cosa stia succedendo nell’appartamento occupato da una giovane ragazza Nigeriana, o fregarsene del tutto. Ma quella voce non smette di tormentarlo, perfino sulla tazza del cesso: “Samirah… Samirah… Samirah…”.
Una vecchia, a ripetere all’infinito quel nome è una vecchia. «Samirah… puttana… vuò venì, si o no?»  Aldo sta letteralmente impazzendo. Per sistemare quella faccenda non gli resta che vestirsi e scendere le scale. Controllare cosa stia accadendo in quell’appartamento al primo piano.

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