Somma Vesuviana. L’omelia di don Nicola De Sena per Mario Cerciello Rega, il carabiniere sommese ucciso da due turisti americani a Roma durante una rapina.
“Va’, metti una sentinella che annunci quanto vede!”È il comando che il Signore dà ai capi del popolo e che oggi risuona in questa chiesa, nella quale celebriamo l’Eucaristia nel ricordo del nostro fratello Mario. Questo nostro concittadino è divenuto per tutti noi oggi quella sentinella, cioè colui che ci mette in guardia del pericolo, colui che veglia sulla popolazione addormentata ed è pronto a dare l’allarme qualora ci fosse un pericolo imminente. Noi però, rischiamo di far calare su di lui la cappa del ricordo fine a se stesso, di trasformarlo in un personaggio da tirare fuori per le occasioni, di non rendere giustizia alla sua memoria e al suo sacrificio; per questo, dopo essere diventato lui sentinella e aver dato la vita, ha passato a noi la fiaccola per illuminare il buio delle nostre notti. “Sentinella, quanto resta della notte?” La domanda che Dio fa oggi a ciascuno di noi, soprattutto a coloro che hanno responsabilità istituzionali e sono chiamati a servire questa gente, sempre più bisognosa di certezze. La risposta qual è? Cosa possiamo rispondere, in coscienza, alla pressante richiesta del Signore? Siamo entrati in una notte molto fitta: la pandemia ha accresciuto le tenebre che già coprivano le nostre città e i nostri cuori, ma forse a noi oggi manca il coraggio di svegliarci dal sonno in cui siamo ricaduti tutti. Sì, perché nella vita ci vuole coraggio! Oggi ricordiamo il gesto eroico di Mario e, esaminando la nostra vita, chiediamoci: “Ho lo stesso suo coraggio?”. Il coraggio è una mozione del cuore, che ci permette di spingerci oltre il recinto del prevedibile, il coraggio è la capacità di restare svegli e denunciare il nemico che, subdolamente, cerca di devastare le nostre città, il coraggio è sorgente dell’impegno a camminare insieme per ricostruire il nostro paese e ridare speranza. “Sentinella, quanto resta della notte?” La domanda che come comunità cittadina ci siamo posti in un incontro pubblico, proprio in questa chiesa, e alla quale stiamo cercando di dare risposta.
Abbiamo trovato alcune risposte:
- Dobbiamo urgentemente ritrovare lo spirito comunitario, dobbiamo tornare a vivere le relazioni autentiche, non più mediatiche. Abbiamo urgenza di riabitare i nostri spazi, di coinvolgere le famiglie, di rendere autenticamente protagonisti i nostri ragazzi.
- Abbiamo necessità di sentirci sicuri, in un territorio devastato dalla criminalità e dall’esuberanza senza controlli dei ragazzi, che devastano il bene pubblico e non hanno più regole.
- Cerchiamo che qualcuno ci indichi la strada per uscire da questa notte, che ci mostri finalmente la luce della speranza, che possa gridare al popolo per risvegliarlo.
Di tutto ciò abbiamo bisogno e, oggi, lo chiediamo alle istituzioni presenti e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: Ritroviamo la luce! Gesù nel Vangelo di Giovanni ci parla del chicco di grano che muore e porta frutto: Mario per noi è il chicco di grano che sta portando frutto. Il suo primo frutto è il convenire oggi in questa chiesa per onorare Mario con un impegno: diventiamo sentinelle di speranza. Per questo, dobbiamo necessariamente “perdere la vita”, cioè distruggere il nostro egoismo, vincere i conflitti, le incomprensioni, distruggere la logica delle barricate, delle lotte partitiche, perché solo insieme ci salviamo. Solo insieme riusciremo a scorgere il bagliore dell’aurora, solo insieme, nel ritorno della notte, avremo la forza di stare svegli e “ce scetà a stu suonn!”. Gesù, colui che per primo è stato chicco di grano morto per donarci vita, possa questa mattina infondere nei nostri cuori, talvolta stanchi e appesantiti, la sua grazia e la forza del suo Spirito. Non dobbiamo rassegnarci, non possiamo farlo, ci deve essere un futuro migliore!Potremmo averlo se, in questo presente, onoriamo il nostro fratello Mario con un impegno: diventare autentiche sentinelle di bene!Per ora, certi della presenza del Signore nella nostra vita, sicuri della forza della risurrezione che ha abbracciato il nostro Mario e sta avvolgendo noi ora, vogliamo insieme guardarci negli occhi, metterci la faccia e dirci con franchezza che dobbiamo iniziare a cambiare.Dio ci aiuti e ci custodisca dal cielo la Vergine Maria, nostra madre dolcissima, preghi per noi Mario, la nostra sentinella più importante e continui con la luce e la bellezza della sua vita donata a darci speranza in questa notte della storia. “Addà passà a nuttat!”
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