Cimitile. “La vita donata”, serata di sensibilizzazione dell’AIDO al Premio Cimitile. Mercoledì, 15 settembre, presso il complesso basilicale paleocristiano di Cimitile (Na), all’interno della XXVI edizione del Premio Cimitile si è tenuta una serata di gala dedicata alla donazione degli organi promossa dall’associazione A.I.D.O., gruppo di Nola-Cimitile e sede di Avellino.
Sono intervenuti:
Felice Peluso (Presidente gruppo Aido Nola-Cimitile)
Mons. Salvatore Purcaro (in rappresentanza del vescovo di Nola Mons. Marino)
Saverio Romano (Presidente consiglio comunale di Cimitile)
Felice Napolitano (Presidente Fondazione Premio Cimitile)
Maria Antonietta Sepe (vice Presidente gruppo Aido Nola-Cimitile)
Giovanni Spiniello (Presidente Aido Avellino)
Andrea Petraio (Centro Trapianto pediatrico di cuore Ospedale Monaldi Napoli)
Guglielmo Venditti (Presidente Regionale Aido)
Angela Improta (Responsabile UOC ASL NA 3 Sud)
Cosimo Zarrella (Referente settore Trapianti ASL Avellino)
Vincenzo Galluccio (Coordinatore Prelievo e Donazione d’organo AORN San Giuseppe Moscati di Avellino
Vincenzo Del Giudice (Centro Regionale Trapianti Regione Campania)
Moderatrice Filomena Carrella (Giornalista e scrittrice)
La serata è stata ricca di emozioni, nella splendida atmosfera delle Basiliche Paleocristiane, per i temi affrontati e momenti di prosa, recitati magistralmente, dall’attore Gennaro Caliendo e dalle attrici Francesca Grassi e Stefania Guarracino.
Dopo i saluti iniziali del presidente del gruppo Aido, Felice Peluso, sono seguiti numerosi interventi che hanno rapito l’attenzione del pubblico.
“La donazione deve essere un atto di umanità e non un atto di utilitarismo, quindi il motto è superare l’utilitarismo” questo ha espresso il Monsignor Salvatore Purcaro, precisando che la donazione è una restituzione di quanto ognuno di noi ha avuto dalla natura e da Dio; restituire la vita che si è avuta in dono.
Guglielmo Venditti, Presidente regionale Aido, ha evidenziato l’importanza del trasmettere agli altri la cultura del dono, che vuol dire “no alle sofferenza”, perché chi ha un cuore arido non si avvicina alla donazione di organi; bisogna imparare a farsi dono e sentire la sofferenza dell’urlo “silenzioso” di chi è in attesa di avere una possibilità di vita. Un sì dato alla donazione di organi, tessuti e cellule, è un sì dato alla vita, affinché la catena della vita si possa ricomporre, lì dove si è spezzata, e ridare speranza.
Giovanni Spiniello, presidente Aido di Avellino, ha spiegato che lo scopo dell’associazione è “informare e sensibilizzare “alla cultura della donazione; ha aggiunto che, da quando i vari Comuni sono stati coinvolti alla sottoscrizione della donazione organi, sono aumentate le iscrizioni per la donazione da parte dei cittadini. Un traguardo importante, soprattutto per i circa 8.000 malati in attesa di una speranza.
Durante l’evento si è avuto un momento di grande commozione quando è stata chiamata a testimoniare, sul palco, una ragazzina di tredici anni, che ha subìto da poco un trapianto di cuore, dopo essere stata collegata a un cuore artificiale, perché le sue condizioni erano precipitate, grazie all’eccellenza del reparto di cardiochirurgia e trapianti dell’Ospedale di Monaldi di Napoli, che sono riusciti a salvare la vita della giovane fino all’arrivo del cuore che le è stato donato.
Nel corso della serata è stato presentato il libro “I colori della vita”, raccolta di poesie e testimonianze sulla donazione degli organi, ad opera di vari autori, nessuno dei quali legati al mondo della donazione, ma che si sono avvicinati all’associazione solo dopo; questo ci indica quanto l’atto del donare è insito nell’animo umano.
La manifestazione si è conclusa sulla bellissima voce del cantante Gennaro De Crescenzo, che ha dato un tocco incanto con tre brani del suo vasto repertorio.
Il Gruppo Aido Nola-Cimitile e l’Aido provinciale di Avellino hanno ringraziato tutti gli intervenuti per l’apporto che hanno dato alla discussione, allargando il tema della donazione, dal semplice aspetto scientifico-sociale a quello più universale, di una scelta di vita basata sulla cultura del dono.
Numerosa la presenza degli astanti che hanno partecipato e interagito con grande interesse.
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