Il candidato sindaco: Rappresentiamo una parte della città. Non mediamo sui contenuti
Oltre duemila persone ieri sera, e almeno 500 sono rimaste fuori per disposizione della Digos, hanno preso parte alla festa per il Trentennale di Gesco che di fatto ha segnato anche l’apertura della campagna elettorale del suo presidente Sergio D’Angelo, candidato a sindaco di Napoli.
“Le persone devono tornare a riconciliarsi con la politica e con le istituzioni . Ci toccava fare un passo in avanti, non dare semplicemente una mano. – ha esordito sul palco dove lo avevano preceduto per il loro endorsement Diego Maradona jr (nuovo allenatore del Napoli United, una delle realtà collegate a Gesco), l’attore Gianfranco Gallo, lo scrittore Angelo Petrella, l’archeologa e scrittrice Serena Venditto.
“Abbiamo assistito al festival dei sondaggi, ma chi li ha fatti? Sembrano le previsioni meteo di Bernacca, che negli anni Sessanta sbagliava tutto per la mancanza di strumenti tecnologici. Non spiegherebbe altrimenti la partecipazione di questa sera. Questa è una scommessa collettiva, non solo mia ma di noi tutti. È cresciuta la consapevolezza che la politica non la si fa solo nei palazzi e nei partiti-
ha spiegato l’imprenditore, sostenuto nella sua corsa al Comune dalle liste «Tutto il bello di Napoli con Sergio D’Angelo», «La Città che vogliamo con Sergio D’Angelo» e «Lista civica per Napoli – SiAmo Napoli».
Tanti i volti noti visti fra la gente: Valentina de Giovanni, presidente Ami Napoli, l’avvocato Alessandro Senatore, Anna Ceprano, presidente Legacoopsociali Napoli, Pina Colosimo, leader di Agci. Il presidente della III municipalità Ivo Poggiani, il presidente del consiglio comunale di Napoli Sandro Fucito, l’ex capogruppo di DeMa Rosario Andreozzi, il consigliere comunale Mario Coppeto, l’ex assessore comunale Monica Buonanno, il presidente di ArciGay Antonello Sannino di Arcigay.
Il candidato sindaco: Subito concorso per assunzione 500 talenti per la riforma macchina amministrativa
“Ogni tanto qualcuno fa capolino e vorrebbe cooptarci, dicendo che D’angelo si ritira: chi mi conosce, fa fatica a credere alle parole che legge sui giornali.
Non sono abituato a ritirarmi, qualche volta mi sono dovuto confrontare con la sconfitta, ma mai a ritirarmi. Se poi c’è qualcuno disponibile a confrontarsi sulle cose da fare, noi siamo interessati a questo tipo di dialogo. – ha specificato il candidato sindaco.
Ci sono cose che si possono fare da subito, senza fare l’elenco dei problemi che affliggono la città e di seguito il repertorio delle buone intenzioni. Qui invece proviamo a dire cosa si può fare, come e quando, stabilendo l’ordine delle priorità, perché pensiamo che si deve fare una piccola rivoluzione.
Il primo passo da fare è accelerare la digitalizzazione della macchina amministrativa. E per farlo, subito, la mia idea è promuovere, con le prime risorse del Recovery, un concorso per l’assunzione immediata di 500 giovani talenti che possano portarci verso la riforma del sistema. Una pubblica amministrazione può dirsi efficiente e innovativa quando riesce a garantire servizi rapidi e di alta qualità ai cittadini”
“Non esiste il sindaco con i superpoteri, non esiste la possibilità di una squadra di premi Nobel: abbiamo sentito dibattiti improbabili, candidati che parlano di loro stessi e del rapporto di amore con la città descritto come un amplesso. Ma la gente ha bisogno di proposte concrete, e noi abbiamo scelto di metterci in gioco – ha proseguito Sergio D’Angelo
Allora, come negli anni Settanta siamo partiti con le prime imprese di comunità, ancora oggi dobbiamo considerare ciò che stiamo facendo come una impresa temeraria, una impresa che non può solo la mia, ma di ciascuno di noi.
Smettiamo di lamentarci e rimbocchiamoci tutti le maniche.
Napoli dispone di grandi potenzialità che corrono il rischio, se non sollecitate opportunamente di scivolare nello sconforto e nella depressione. di persone oramai depresse e sfiduciate.
D’ANGELO “NOI ABBIAMO QUALCOSA DA DIRE E RAPPRESENTIAMO ANCHE CHI NON VA A VOTARE”
Il candidato sindaco “Stiamo facendo una battaglia per tutti i cittadini”
“Manfredi ci ha chiesto di incontrarci, come hanno fatto gli altri candidati, perché nonostante i sondaggi ci danno piccole percentuali, noi abbiamo qualcosa da dire, rappresentiamo un pezzo vero della città che si è stufata anche di andare al voto. Noi ci rivolgiamo e rappresentiamo quella fetta di cittadini, e di loro portiamo la voce. – ha concluso
Se durante il cammino qualcuno ha qualcosa da dirci, noi lo ascolteremo. Ma non siamo disposti a mediare nulla sui contenuti: non chiediamo nulla per noi, la battaglia che stiamo facendo è una battaglia per tutti”
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