Napoli. Concita De Gregorio debutta con Un’ultima cosa, le invettive di cinque donne luminose che vissero nell’ombra Lina Sastri scrive e interpreta Medea per me in prima assoluta Per la Letteratura, Giancarlo Cavallo e il tributo alle 26 migranti trovate morte sulla nave che attraccò al porto di Salerno nel 2017 Capone & Bungtbangt suonano per l’ambiente nell’Anfiteatro di Avella (Av) con la regia di Raffaele Di Florio Replicano Blumunn di e con Marina Confalone, Lello Giulivo e Giovanni Scotti e lo spettacolo di Giuseppe Sollazzo ispirato all’immaginario della grande coreografa Pina Bausch.
Alle 21 nel Cortile della Reggia di Capodimonte (Porta Grande), Concita De Gregorio scrive e
interpreta in prima assoluta “Un’ultima cosa – cinque invettive, sette donne e un funerale”, un testo scritto per il teatro che qui si propone in una sorta di prima lettura, prima di consegnarlo a chi vorrà incarnarlo: una ‘interpretazione d’autore’. Cinque donne – Dora Maar, Amelia Rosselli, Carol Rama, Maria Lai e Lisetta Carmi – prendono parola per l’ultima volta e dicono di sé, senza diritto di replica. «Mi sono appassionata alle parole e alle opere di alcune figure luminose del Novecento. Donne spesso rimaste in ombra o all’ombra di qualcuno. Ho studiato il loro lessico sino a “sentire” la
loro voce, quasi che le avessi di fronte e potessi parlare con loro. Ho avuto infine desiderio di
rendere loro giustizia. Attraverso la scrittura, naturalmente, non conosco altro modo», spiega De Gregorio. Lo spettacolo è prodotto da Teatri di Bari – Rodrigo e diretto da Teresa Ludovico. La musica dal vivo è di Erica Mou, cantautrice trentenne sempre più apprezzata sulla scena musicale italiana. Spazio scenico e luci sono di Vincent Longuemare.
Lina Sastri, fa ritorno in prima assoluta nel Giardino Paesaggistico Pastorale di Capodimonte
(Porta Miano) alle 21, con la riscrittura di un grande classico, capolavoro dell’antichità. Da Euripide, “Medea per me”, questo il titolo scelto dalla Sastri, autrice e interprete, che vuole portare sul palco un “melodramma tragico”, con la collaborazione di Bruno Garofalo, l’accompagnamento di Ciro Cascino al pianoforte, la danza e la coreografia di Raffaele De Martino e la presenza di Federica Aiello nelle vesti di corifea. In scena un pianoforte, un dipinto di Kokocinsky che rappresenta una madre e i suoi figli, un danzatore-Giasone, una corifea, Medea. «Ho pensato a questa edizione di Medea per Campania Teatro Festival 2021, partendo dal testo, che avevo ridotto da Euripide, attingendo a varie traduzioni, essenzializzandolo, alcuni anni fa – scrive Lina Sastri – perché è da tempo che volevo farlo. Scoprii già in quella occasione la modernità sorprendente delle parole di Euripide e la profondità assoluta della sua conoscenza dell’animo umano». Una grande storia di amore e di morte, una storia anche di identità offesa e vilipesa, di umiliazione, di solitudine. Così, ancora, la Sastri su Medea: «La conosco, l’ho sempre inseguita, la capisco, la temo, ho pietà e affetto per lei, per la sua solitudine, per il suo senso di colpa terribile, per il suo dolore… Vorrei consolarla, ma è impossibile. Conosco bene la sua ira, così funesta agli altri e a se stessa, il suo sentirsi esclusa, l’immenso desiderio di essere amata, la ferocia terribile del suo tenero cuore, del suo amore inappagato, tradito, vilipeso, l’umiliazione del tradimento, l’orgoglio ferito…. Umanissima nella sua divinità che mal si adatta alle vili strategie del calcolo, alla civiltà dei rapporti, al compromesso dell’utile. Generosa, fino al delitto. Straniera, in un mondo di servi del potere, eppure candida, di fronte al narcisismo e all’egoismo estremo dell’uomo amato». E infine, su Euripide: «Grande Euripide, profondo conoscitore dell’animo umano, senza le ambiguità della psicologia e della ragione, che raggelano la natura, le passioni e l’intelligenza. Meraviglioso Euripide. Tutto, con lui, è già stato scritto».
È un tributo a 26 donne – le 26 migranti “presumibilmente nigeriane”, tra i 14 e i 18 anni, trovate morte a bordo della nave spagnola Cantabria che nel 2017 attraccò al porto di Salerno con a bordo quattrocento migranti salvati nel Mediterraneo – l’incontro della sezione Letteratura ospitato alle 19 nella Manifattura della Porcellana di Capodimonte (Porta Miano), “26 – Tribute To The Twenty- Six Dead Women” con Giancarlo Cavallo, in collaborazione con Casa della Poesia di Baronissi 25 anni. Il Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio fa tappa anche nell’avellinese.
Nell’Anfiteatro romano di Avella alle 21, “Come suona il caos”, di Capone; Bungtbangt, per la regia di Raffaele Di Florio. Capone & BungtBangt tornano con un live che unisce energia e contenuti. Sono i fondatori italiani della junk music, o musica ecologica, e i loro strumenti realizzati con materiali riciclati sono simbolo di creatività a costo zero: la Scopa Elettrica, una comune scopa con un elastico che suona come una chitarra elettrica, o la Buatteria, la batteria realizzata con bidoni di plastica e metallo dal suono anche più innovativo della batteria convenzionale. Il concerto di Capone BungtBangt, un’iniezione di energia positiva, replicherà, sempre nell’ambito del Campania Teatro Festival, in Piazza Umberto I a Montesarchio (Bn) il 24 giugno. Programmato nella sezione Musica del festival, il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto all’Ospedale Cotugno di Napoli.
In replica alle 21 a Capodimonte, “Blumunn” di e con Marina Confalone, Lello Giulivo e Giovanni Scotti per la regia di Francesco Zecca e le musiche di Mimmo Napolitano, nel Casino della Regina (Porta Miano), e “Una sera ascoltando un vecchio tango mi sono addormentato e ho sognato Pina Bausch” sul palco delle Praterie della Capraia (Porta Miano). Interpreti Salvatore Esposito, Enzo Barone, Giulia Conte, Rosario D’Angelo, Melania Pellino, Selvaggia Cotroneo, Annamaria Ferrentino, Claudia Limatola, Annita Vigilante, in alternanza a Mariella Avellone, Brunello de Feo, Fabiola Mele, Fortuna Montariello, Massimo Nota, Carlo Paoletti, Mariella Pandolfi, Giusi Palmisani, Rosa Pelliccia, Michele Romeo di Tuosto, Antonino Scialdone, Cristina Sica, Antonio Tomberli, Stefania Valli, con la partecipazione straordinaria di Beatrice Libonati. Uno spettacolo scritto e diretto da Giuseppe Sollazzo, con la collaborazione artistica di Gabriella Stazio, con gli elementi scenici di Massimo Nota, i costumi di Maddalena Marciano, le maschere e parrucche di Kriss Barone e i fantocci di Flavia D’Aiello. Sempre nel Real Bosco di Capodimonte, al mattino, ore 10, è possibile fare una “Visita guidata al bosco” in bici che parte dal Punto di Raccolta del Belvedere (Porta Grande), verso i luoghi più lontani dello splendido giardino. Per la rassegna “Teatro per bambini” a cura di I Teatrini, “Le favole della saggezza” di Giovanna Facciolo, in scena alle 11 nel Teatrino del Belvedere- Pagliarone: da Esopo, Fedro e La Fontaine, le più famose favole di animali parlanti ispirano uno spettacolo ricco di giocose sonorità per il giovanissimo pubblico (età consigliata: dai 3 anni). Con Annarita Ferraro (o Adele Amato De Serpis) e Melania Balsamo, le percussioni dal vivo di Dario Mennella, e le maschere e oggetti di scena di Marco Di Napoli. Alle 18 e alle 19 nel Teatrino del Belvedere-Pagliarone (Porta Grande), per un massimo di 30 persone a replica, “Musicisti nel bosco – Bagarija Orkestar”. La Bagarija Orkestar è una folle band di fiati e percussioni, nata nel 2018 dal cuore cosmopolita di Napoli che si ispira alle fanfare di Serbia, Macedonia, Romania e Turchia. Il gruppo dà vita a uno spettacolo interattivo, itinerante e ironico, che sposa più generi musicali, dal
klezmer allo ska, dallo swing alla musica popolare partenopea. Si ringraziano gli sponsor dell’edizione 2021 del Campania Teatro Festival: Enel, Mooney, Trenitalia, Md, Ferrarelle, Banca di Credito Popolare, Le Zirre Napoli, M.Car, Threesense.
Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni e gli eventi gratuiti ed è possibile acquistare i biglietti.
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