SANT’ANASTASIA. L’appello disperato di un anastasiano alle istituzioni locali. Un matrimonio finito male, la perdita di lavoro e uno sfratto imminente è il dramma di Mario Di Marzo, 51 anni, che sta vivendo in questi giorni.
Mario Di Marzo, classe 1963, anastasiano d’origine, domiciliato (per il momento) a Somma Vesuviana, disoccupato, un matrimonio finito male da circa sette anni, un rapporto logorato con i figli, un’intimazione di sfratto è la sintesi di una tragica storia che sta attanagliando la vita del pover’uomo.
Una vicenda come tante, che negli ultimi anni si sentono sempre più spesso nei talk show o nei programmi di politica dove si raccontano gli effetti della grave crisi che incombe sull’Italia, ma oggi non c’è bisogno di accendere la televisione o di andare lontano, ce la racconta la nostra terra. Commosso Di Marzo dice: “La mia storia è molto problematica, mi sono sposato con una donna della quale ero innamorato e mi ha deluso. Nei primi vent’anni è stato un matrimonio bellissimo, i problemi sono iniziati quando si sono presentati quelli economici”. Diversi lavori saltuari alle spalle, tra cui, anche quello del commercio porta a porta, ma da quasi un anno purtroppo non riesce più a trovare nessun impiego e di conseguenza Mario non può sostenere alcuna spesa soprattutto quella dell’affitto, anche se minima. Abita in un piccolo monolocale, un fitto di centosessanta euro, piccola cifra ma che per lui è impagabile. Nella sua “valle di lacrime”, racconta Mari, per fortuna, è riuscito a godere della bontà della sua proprietaria di casa che ha cercato di comprendere, per quanto gli è stato possibile, le sue problematiche ma che però si è vista costretta, dato il lungo periodo di morosità, ad intimargli lo sfratto. Naturalmente, data la sua età “matura”, in questo periodo di profonda crisi nel “mondo del lavoro”, la risposta che si sente dire quotidianamente è negativa, pertanto per lui le porte sono completamente “chiuse”. Di Marzo chiede aiuto alle istituzioni locali, in particolare ai Servizi sociali del Comune affinché lo aiutino a non perdere la sua dimora che rischia di non avere più allo scadere dei termini previsti dalla legge. “La mia famiglia purtroppo – conclude il 51enne – mi è lontana, mi riferisco ai miei figli che mi hanno voltato le spalle ma voglio sperare che almeno le istituzioni locali possano in qualche modo aiutarmi a non perdere neanche il tetto che ho sulla testa e finire per strada”. Ovviamente il suo appello è esteso anche alla comunità anastasiana, e nutre la speranza che possa unirsi per compiere un gesto di solidarietà nei suoi confronti.
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