Saviano. Tonata dall’India con la paura di avere portato con sè la forma più cattiva del virus, ha trascorso la quarantena al Covid Hotel di Saviano e ora ringrazia medici e infermieri per come è stata accolta e assistita.
A raccontare questa storia di buona sanità è
Antonio Coppola, referente dell’Asl Napoli 3 Sud per l’ emergenza Covid.
“Il suo era terrore misto all’incertezza sull’accoglienza che avrebbe ricevuto una volta a casa”, racconta il dottor Coppola, “Chiara, una giovane italo-indiana, si è trovata in una situazione difficile. Giorni di paura per quello che le sarebbe potuto accadere. Chiara è stata accolta dal Covid Hotel di Saviano. Li ha superato tutto. Dopo la quarantena obbligatoria per i viaggiatori di rientro dalle zone ad alto rischio, Chiara ha affidato ad una lettera i suoi ringraziamenti per l’ospitalità ricevuta. «Sono stata accolta con professionalità e gentilezza, mi sono sentita come a casa» ci ha scritto”.
Il Covid residence di Saviano, voluto dalla direzione strategica dell’Asl, l’unico rimasto in attività tra le aziende sanitarie della Campania, diretto dal dottor Antonio Coppola, anche in questa fase così delicata della pandemia riesce a dare tranquillità agli ospiti che vi accedono. All’arrivo di Chiara all’aeroporto, per neutralizzare la variante le autorità (come da prassi) hanno disposto un periodo di quarantena e non avendo nella disponibilità un alloggio, l’Asl ha aperto le porte del Covid residence di Saviano. Un soggiorno che la donna di origini indiane ha vissuto tra le attenzioni degli operatori, lasciando, appunto, una testimonianza di una «buona sanità».
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