Da ieri al porto di Napoli c’è una panchina rossa affinché sia indelebile il ricordo di Ornella Pinto, la giovane donna uccisa con diverse coltellate dall’ex marito nella notte tra il 12 e il 13 marzo scorso. Una data non casuale: ieri Ornella avrebbe compiuto 40 anni.
L’iniziativa è stata promossa dalla Uil Campania, con l’Autorità portuale. La panchina è stata installata proprio davanti alla sede del sindacato con cui Ornella aveva collaborato presso il Centro di formazione prima di diventare insegnante. ”Purtroppo non si fa mai abbastanza per contrastare la violenza di genere – ha detto Giovanni Sgambati, segretario Uil Campania – e su questo fronte ritengo che per contrastare la violenza contro le donne si debba partire da una battaglia culturale riguardo al lavoro: oggi sono ancora troppo poche le donne che lavorano”. La panchina dunque vuole essere ”un monito” per la comunità e per tutti coloro che passano attraverso il nostro porto. ”Le panchine sono sicuramente utili – ha sottolineato Sgambati – ma lo sono altrettanto i nostri sportelli per il mobbing e lo stalking perché è fondamentale ascoltare le donne, assisterle e supportarle nel percorso di denuncia delle violenze”. La panchina rossa, realizzata dall’artista Valentina Guerra, è arricchita dal disegno di alcune farfalle a simboleggiare la fragilità e la bellezza delle donne. Alla cerimonia ha partecipato la famiglia di Ornella, rappresentata dal papà Giuseppe e dalle sorelle. Con loro la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, Loredana Raia, e il presidente dell’Autorità portuale, Andrea Annunziata.

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