Quartieri Spagnoli e dolce vita, in libreria la biografia della Tarantina

Napoli. Una vita spregiudicata può sembrare agli occhi dei facili pregiudizi, invece è la storia de “La Tarantina” il “femminiello” più emblematico e affascinante di Napoli. La sua vita ha ispirato Roberto Delle Cese per la stesura del suo ultimo libro “Illuminosa Tarantina. Il romanzo di un femminiello napoletano”. Nata Carmelo Cosma, Tarantina ha subìto nella sua “prima” vita umiliazioni, vessazioni e violenze solo perchè nata in un guscio che non rispecchiava la sua essenza. Con coraggio e determinazione, Tarantina diventa pioniera  dell’identità di genere. Delle Cese racconta la storia dell’ultimo femminiello dei Quartieri Spagnoli e del suo passaggio nella Roma della dolce vita. Una celebrità che arriva dopo povertà e umiliazioni, che rende Tarantina un personaggio leggendario a Napoli, dove diventa simbolo di resistenza contro ogni forma di discriminazione sessuale. Illuminosa Tarantina “illumina” una vita fatta sia di eccessi ma anche di tanto amore e resilienza; una lotta che ha contrastato per più di mezzo secolo soprusi e intolleranze.

Descrizione del libro

Con tono vivace, spregiudicato, ma sempre autentico e coinvolgente, il testo racconta la biografia di Carmelo Cosma – ovvero, la Tarantina – uno dei più famosi “femminielli”, vissuto tra la Napoli dei Quartieri Spagnoli e la Roma de La dolce vita. Protagonista di una vita intensa e spericolata, Tarantina conosce povertà e umiliazioni, ma anche momenti di notorietà. Senza alcun moralismo o ipocrisia, “Illuminosa Tarantina. Il romanzo di un femminiello napoletano” narra, con commovente candore, la storia di una persona che seppe abbracciare, con coerenza e coraggio, la propria identità di genere, offrendo al lettore passaggi gustosissimi, degni delle pagine di un rocambolesco romanzo d’avventura. Scritte con un linguaggio coloratissimo nelle sue sfumature dialettali e ipnotico nella sua immediatezza narrativa, queste pagine presentano, con toccante onestà, squarci inusitati di una Napoli ricettiva, solidale, ma anche aspra e spietata, descrivendo le tante “miserie e nobiltà” di un’affascinante galleria di personaggi indimenticabili.

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