SANT’ANASTASIA. Una bella bimba di 3 anni nel suo carrozzino, una ragazza di 17 anni straniera e incinta che la vede e ci vuole giocare, la psicosi contro i rom “rapitori di bambini” ed ecco che gli elementi per scatenare il panico ci sono tutti.
Basterebbe fermarsi, riflettere e verificare e l’enorme caos scoppiato stanotte a Sant’Anastasia e rimbalzato sul Web si sarebbe spento sul nascere. Ieri sera, intorno alle 22, nel quartiere di Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia si stava svolgendo la Festa della Tammorra. In strada tanta gente così come i genitori di quella bella bimba e una coppia di cittadini rumeni, lui ha il permesso di soggiorno, i documenti in regola e da sei anni lavora a Sant’Anastasia, lei 17 anni ed incinta. Stavano camminando quando lei ha visto la piccola si è avvicinata e l’ha presa in braccio per giocarci, non pensava che un gesto d’affetto (forse comune nella cultura del suo Paese) da noi potesse essere inteso come un “rapimento”. Tant’è che non si è mai allontanata dal carrozzino ed ha continuato a sorridere alla mamma. Ma la donna inteso che erano stranieri non ha pensato neanche per un attimo al fatto che davanti a lei ci fosse un’altra mamma, ha immediatamente dato l’allarme. Pochi attimi e i due sono stati accerchiati da una folla convinta di dover fermare dei pericolosi rapitori di una vittima innocente. I carabinieri sono intervenuti tempestivamente ed hanno verificato i fatti e riportato la calma. Nessuno è stato arrestato. Non c’era nessun reato da punire. Purtroppo però sul Web le voci si sono ingigantite e le persone che erano sul posto hanno aggiunto ognuna un pezzetto di storia, tanto che si è parlato di “caccia allo straniero” e di vendicarsi. Le cose sono andate come le abbiamo raccontate. Se ci si fermasse un attimo a pensare prima di scrivere, magari molti reati scatenati dall’odio sarebbero evitati.
Sostieni la Provinciaonline
Il nostro giornale è libero da influenze commerciali e politiche e così vogliamo restare. Voi con il vostro piccolo aiuto economico ci permettete di mantenere la nostra indipendenza e libertà. Un piccolo o grande aiuto che permetterà alla Provinciaonline di continuare ad informarvi su quello che tanti non vogliono dirvi. Clicca qui e aiutaci ad informare ⬇️.