Somma Vesuviana. La diretta del sindaco di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno, fatta ieri sera per informare sulla situazione Covid in città, è probabilmente sfuggita di mano considerate le offese che il primo cittadino ha rivolto ai sommesi. Offese che non sono passate inosservate, tra gli altri, a far notare gli epiteti utilizzati da Di Sarno è stato anche il testimone di giustizia Gennaro Ciliberto che ha sottolineato come il sindaco offenda i suoi concittadini, ma al contempo non abbia mai speso una parola per spacciatori e camorristi o, più
in generale, delinquenti.
“Parole forti dette dal primo cittadino Salvatore Di Sarno”, scrive Ciliberto sui social network, “Il Sindaco che definisce feccia chi lo critica.
Non ho mai tollerato le offese e le minacce e ho condannato chi pone in essere atteggiamenti violenti.
Ma un Sindaco non può scendere a questo livello. Non ho mai sentito dalla bocca del Sindaco Di Sarno la parola feccia nei riguardi di cammoristi di delinquenti e di chi spaccia la droga a Somma Vesuviana e nei parcheggiatori abusivi. Adesso chiedo al primo cittadino di chiedere pubblicamente scusa ai cittadini sommesi che non sono d’accordo con la sua politica con le sue iniziative perché definire feccia coloro che con educazione non condividono la sua stessa linea di pensiero è un offesa che il Sindaco Di Sarno spara sul mucchio”. Ciliberto suggerisce la via più corretta per “lavare eventuali offese”.
“Se qualcuno ha offeso o diffamato la sua persona il Sindaco sa bene come agire con la querela”, aggiunge il testimone di giustizia, “Ma le parole dette nella diretta Facebook sono l’ennesima prova di perché in tutto questo tempo non c’è stata alcuna possibilità di dialogo e di confronto anche su temi importanti come la legalità”.
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