SOMMA VESUVIANA. Un esposto inviato alla procura di Nola, al comando della guardia di finanza di Casalnuovo e in municipio al segretario comunale e al comandante della polizia locale, così che nessuno dica di non sapere quanto è accaduto al Comune. Oggetto della denuncia, sottoscritta da Crescenzo De Falc già consigliere comunale e presidente della commissione Trasparenza, due assunzioni fatte dall’amministrazione comunale il 30 settembre, con modalità e tempi errati stando a quanto sottolinea De Falco.
“Con Determinazione N° 554 del 30.09.2020, avente ad oggetto “Avvio di recluta-mento del personale mediante scorrimento delle graduatorie dell’Ente ancora vali-de – Atti consequenziali”, il Comune di Somma Vesuviana – P.O. N° 01 Servizi Generali, evidenziando che “… atteso che si provvederà allo scorrimento delle graduatorie di merito sopra richiamate, fermo restante che nel caso in cui dovessero pervenire comunicazioni di soggetti in mobilità obbligatoria (procedura in corso), la presente procedura è da ritenersi nulla …”, procedeva a “… 2. dare avvio alle procedure per lo scorrimento delle graduatorie ap-provate dal Responsabile dell’Area Amministrativa con determinazione n° 135 del 15.04.2013 e n° 308 del 14.12.2012; 3. di comunicare per le vie più celeri previste dalle leggi agli interessati inseriti nelle graduatorie ancora in corso di validità, per la conferma ed accettazione da parte degli stessi per il posto assegnato fermo restante i vincoli posti in premessa; 4. di dare avvio alla procedura di formazione ed aggiornamento obbligatori così come descritto nelle premesse, al fine di consentire il rispetto della normativa introdotta con la legge n. 160 del 27.12.2019 ed assicurare legittimità all’assunzione alla quale questa Amministrazione intende procedere in esecuzione della deliberazione di fabbisogno sopra richiamata, nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità ed economicità, ai sensi dell’art. 1, comma 362 della legge 145/2018 …”. La determinazione era adottata sul presupposto della delibera dell’organo giuntale n° 67 del 30.09.2020”. Ma da qui si evince che il Responsabile della Posizione Organizzativa interessata “sommetteva l’immanente validità ed efficacia dell’atto adottato al mancato esperimento delle procedure di mobilità obbligatoria (definita come procedura in corso), regolate e previste dagli articoli 33, 34 e 34-bis del D.Lgs. 165/ 2001, che dettano e scandiscono un preciso iter attraverso il quale le Pubbliche Amministrazioni, una volta esaurite le procedure e decorsi i termini regolanti la mobilità, possono poi dar vita allo scorrimento delle graduatorie di merito per impinguare gli organici”. Insomma, si agiva quasi “dimenticando” ciò che prevede la legge.
“Sulla scorta del provvedimento emesso”, aggiunge De Falco passando anche alle modalità “rapissime” di notifica, “poi, nella medesima giornata del 30.09. 2020, l’Ente notificava – per il tramite del Maresciallo Mario Bocchino (facente parte dell’organico del Comando di Polizia Municipale locale ed a quanto pare non in servizio nel turno pomeridiano, ovvero quello a copertura della fascia oraria 14:30 – 20:30, durante la quale si è provveduto alla notifica delle comunicazioni, delle quali è destinatario – fra gli altri – anche il nipote del succitato Maresciallo) – le successive comunicazioni ai soggetti validamente classificatisi in graduatoria, al fine di procederne alla relativa assunzione, indicando le modalità di manifestazione dell’interesse ad essere, per l’appunto, assunti. Sta di fatto che, nel caso di specie, il Comune – dopo aver inviato comunicazione Protocollo n° 18703 del 05.08.2020 agli organi interessati delle normate e regolate procedure di mobilità, senza attendere il decorso dei termini previsti per legge, ha dato corso alla procedura di scorrimento delle graduatorie, omettendo, poi ed all’esito di quanto comunicato dalla Regione Campania, di sospendere ed annullare (facendo appello all’istituto dell’autotutela e non precostituendo, con l’inerzia serbata, la formazione di posi-zioni giuridiche suscettibili di future istanze di tutela, onerose per l’Ente), il corso dell’iter assuntivo avviato, contestualmente procedendo ad avviare i contatti e le comunicazioni con i lavoratori in disponibilità da ricollocare (di taluni attingendo il nominativo anche da documenti liberamente consultabili, come il BURC n° 27 del 04.05.2015). Il tutto, senza nemmeno considerare che la limitatezza del decorso temporale intervenuto tra la ricezione della comunicazione da parte della Regione Campania e l’adozione della determinazione n° 554 del 30.09.2020 [solo 27 giorni in luogo del termine più lungo previsto, 45 giorni, dal richiamato articolo 34-bis del D.Lgs. 165/2001], neppure avrebbe facultato all’emissione della determina in discussione da parte del Responsabile della P.O. n° 1 del Comune di Somma Vesuviana, dovendo questi attenersi a valutare – nella forma e nella sostanza – l’avverarsi delle condizioni di legge, senza poi subordinarne il rispetto – postumo e tardivo – a forme di annulla-mento successive”. A queste riflessioni De Falco allega una serie di allegati, tutti importanti, che attestano ciò che scrive e conclude: “Tutto ciò, pervero, in antitesi di altre precedenti procedure di scorrimento, correttamente adottate con la pubblicazione di avviso di manifestazione di interesse e cadenzate per il tramite del rispetto dei termini di legge. A tanto aggiungasi che – nel procedere all’inusitato ed inopportuno scorrimento delle graduatorie – si è persino parificata, in modo improprio, la qualifica di Istruttore Tecnico a quello di Geometra, senza conferire esatta individuazione alla quali-fica, attingendo da una graduatoria del tutto distinta e non correttamente utilizzata”.
Motivi per cui De Falco chiede alle autorità cui ha inviato l’esposto di “accertare la legittimità di quanto deliberato e vogliano procedere, anche facendo ricorso e per chi di competenza all’eventuale auto-tutela ed alle indagini conoscitive del caso, ad annullare gli atti adottati e così revocare le procedure avviate, oltreché a valutare la sussistenza di comportamenti che abbiano rilevanza penale”. Ora, chi è stato investito della responsabilità di una verifica, dovrà accertare se l’amministrazione comunale ha operato nel giusto oppure se ha agito in maniera illecita.
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