SANT’ANASTASIA. Dai genitori dei ragazzi con disabilità che frequentano il centro diurno presso la biblioteca “Siani” riceviamo una lettera inviata al vice prefetto Stefania Rodà che di seguito pubblichiamo.
Gentilissima dottoressa Rodà,
siamo genitori di ragazzi con disabilità, fortemente preoccupati per le sorti dei nostri figli che frequentano il
centro diurno presso la biblioteca “Siani”.
La notizia della ubicazione di alcune aule scolastiche presso la biblioteca, e di conseguenza lo spostamento
delle attività rivolte ai nostri ragazzi in location ancora ignota, ci ha allarmato molto e deluso.
Sapere, a questo punto per certo, che le persone con disabilità non rappresentano per il Comune di
Sant’Anastasia una priorità da tutelare ci ha resi ancor più consapevoli del fatto che siamo soli, senza l’aiuto
delle istituzioni.
Purtroppo, ancora una volta i diritti dei nostri ragazzi e di noi famiglie pare essere calpestato. Pensare ad una
soluzione senza prevederne contestualmente la soluzione per fasce prioritarie di cittadini è avvilente. Di
sicuro Le avranno raccontato come sono andate, negli anni, le cose e quanto avvilente sia la situazione attuale
che ha visto già i ragazzi privarsi di quella socializzazione indispensabile alla loro crescita e al loro benessere
causa Covid-19.
Già da poco prima con l’avvicendarsi del nuovo servizio le attività erano state significativamente ridotte, ma
sappiamo bene che lei non è tenuta ad intervenire su questo. Come sappiamo bene che chi non vive
direttamente le problematiche legate a certe difficoltà, non riesce a comprendere lo sgomento che ci prende
quando accadono situazioni del genere che lasciano pensare ad indifferenza. Noi non possiamo essere
invisibili e trasparenti, e non possono esserlo i nostri ragazzi e i loro bisogni.
Non chiediamo soluzioni che ledono il benessere di altre realtà, ma chiediamo si rispettino i diritti di tutti,
dei nostri ragazzi, rappresentando una priorità come il resto delle cose.
Pertanto Le chiediamo, gentilmente, di non destinare le attività del centro diurno per i ragazzi con disabilità
in altri luoghi, laddove a settembre ricominciassero le attività nel rispetto delle norme Covid-19.
Per i nostri ragazzi ritrovarsi in una location familiare, la stessa in cui hanno imparato ad orientarsi ormai
bene, è assolutamente necessario, nonostante siamo consapevoli del fatto che non sia un ambiente perfetto.
Confidando nella Sua sensibilità, nel Suo buon senso e nel pieno rispetto dei diritti di tutti i cittadini, ma
soprattutto delle fasce deboli, Le auguriamo buon lavoro. Attendiamo una Sua cortese risposta.
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