venerdì 22 Novembre 2024
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Camorra. Due arresti della Finanza per usura e estorsione

Castellammare di Stabia. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito tra Pompei (NA) e Castellammare di Stabia (NA), un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta e coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di 3 soggetti (due arrestati er uno attualmente irreperibile), indagati per usura, estorsione e lesioni
personali aggravati dal “metodo mafioso”.Di seguito i destinatari delle misure cautelari in carcere:
1) ESPOSITO Nicola, detto “o’ mostr” 48 anni
2) CAFIERO Annunziata, 46 anni.
Il provvedimento rappresenta l’epilogo di una complessa indagine condotta dai finanzieri del Gruppo di Torre Annunziata e della Compagnia di Castellammare di Stabia, che ha tratto
origine dall’approfondimento di alcune operazioni finanziarie anomale e che è stata ulteriormente sviluppata a seguito di denunce presentate da un nucleo familiare di imprenditori stabiesi operanti nel campo del turismo e della ristorazione, incapaci di far
fronte alle ingenti pretese usurarie dei loro carnefici, soprattutto a seguito dell’inasprirsi della crisi economica dettata dall’emergenza sanitaria, tuttora in atto.
In particolare, sulla base delle risultanze emerse nell’ambito delle indagini, condottemediante intercettazioni telefoniche, ambientali, escussioni testimoniali e l’esame dei
sistemi di videosorveglianza comunali e privati, le Fiamme Gialle hanno ricostruito un circostanziato quadro indiziario a dimostrazione dell’illecita attività usuraria posta in essere
sin dal 2011 da ESPOSITO Nicola (detto “o’ mostr”), leader pro tempore indiscusso del “clan CESARANO” e attualmente recluso al “41 bis”, che avrebbe prestato all’imprenditore-
denunciante circa 550.000 euro in contanti richiedendone il pagamento di interessi annui pari al 120% del capitale concesso.
Dopo il suo arresto, avvenuto nel 2014, la riscossione delle rate mensili è stata effettuata e garantita da sua moglie, CAFIERO Annunziata, che si è avvalsa anche della collaborazione
di un familiare, attualmente irreperibile.
In particolare, gli indagati avevano costretto le vittime al pagamento mensile degli interessi (5.500 euro) fino a quando quest’ultime non fossero state in grado di restituire in un’unica
tranche anche l’intero ammontare del prestito elargito (cd. “usura conto capitale”) con il rischio, quindi, di non porre mai fine al soffocante rapporto di soggezione con i propri
aguzzini e l’incombente pericolo, in alternativa, di cedere agli aguzzini la direzione e la gestione aziendale delle attività imprenditoriali.
Le vittime, esasperate dalle continue pressioni ed intimidazioni nonché da imprecazioni minacciose, avevano tentato in tutti i modi di poter sfuggire ed evitare gli incontri con i propri
vessatori i quali, il più delle volte, hanno eseguito veri e propri “agguati” in puro stile camorristico.

In particolare, nel corso dell’ultimo incontro avvenuto lo scorso luglio tra la denunciante e la moglie del boss, quest’ultima non ha esitato persino ad aggredire la vittima procurandole
lesioni alla testa.

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