NAPOLI. Due donne uccise durante le giornate “infernali” di una Napoli che sta aspettando Garibaldi. Il suo arrivo decreterà il tramonto dei Borbone e l’ascesa dei Savoia. “Inferno 1860” è l’ultimo noir storico del matematico Marco Lapegna.
Una linea sottile tra realtà e fantasia, un romanzo noir ambientato forse nelle pagine più importanti della storia napoletana; Inferno 1860 di Marco Lapegna piace perchè è autentico. Gaetano Casagrande, ispettore di polizia è una persona perbene che armato solo della sua onestà, cerca di contrastare la corruzione che è entrata fin nel midollo del Regno delle Due Sicilie. Attento osservatore di ciò che sta per accadere, rimane fedele fino all’ultimo al Re Borbone, Francesco II. Garibaldi è alle porte della capitale; la Sicilia già è sua, ma molti non sono ancora convinti di saltare nell’ignoto “rinnovamento”. Se da un lato l'”eroe dei due mondi” spinge dal sud, dal nord il vento sabaudo si fa sempre più insistente e Re Francischiello nel mezzo arranca alla fine di un capitolo storico lungo più di un secolo. Il nostro ispettore non può far altro che cercare di restare a galla nel limbo in cui è finito. Un delitto sullo sfondo, una nobildonna e una popolana “sinistra” uccise in un appartamento nobiliare porteranno Casagrande ad indagare sul duplice omicidio e allo stesso tempo scontrarsi con gli avvenimenti politici che condurranno Lapegna ad evidenziare le diverse posizioni assunte dal popolo napoletano nei confronti di un Re in decadenza e di un altro in ascesa. Non solo, Casagrande avrà modo di appurare come la camorra, con i suoi tentacoli, riesca indisturbata a radicarsi nel “nuovo” come lo è stata nel “vecchio”. Lo scrittore riesce abilmente a descrivere la Napoli preunitaria, le sfumature delle diverse classi sociali di un popolo ribelle ma ammaliante vengono spiegate da Lapegna in maniera realistica e ben poco viene lasciato alla fantasia. L'”Inferno” napoletano di quei mesi è il protagonista indiscusso del cambiamento che sta per avvenire, la strada sconosciuta che stanno per percorrere i meridionali sicuramente farà felici alcuni ma a tanti fa già paura.
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