SOMMA VESUVIANA. Tiene banco, a giusta ragione, il caso della riqualificazione dell’ex Simmons di Santa Maria del Pozzo. Dopo il caso sollevato dall’ex sindaco, oggi consigliere dell’Aurora, Pasquale Piccolo aveva replicato il gruppo “Siamo Sommesi”, a rimettere le cose in chiaro è nuovamente Piccolo nella nota che ci invia e che di seguito pubblichiamo.
Da parte mia un diritto di replica è doveroso, perché quanto da me riferito e comunicato non è una inutile e sterile polemica, come ha affermato qualcuno, bensì una comunicazione condivisa da gran parte della città. Ribadisco che quel luogo deve essere destinato a centro sportivo polivalente e che quelle frasi, inserite ad hoc, senza dispendio e senza alterare la volumetria dell’immobile, sono un’ulteriore menzogna per la città che non aveva certo bisogno della cronistoria dell’immobile per capire il fine della manifestazione d’interesse. Entriamo dunque nel merito dell’immobile visto che ai consiglieri Sommese e Nocerino piace analizzare i particolari: Il progetto del centro sportivo, recupera fondamentalmente l’area di sedime dell’opificio “ex Simmons”, edificato agli inizi degli anni 60 del secolo scorso, in quanto l’attuale struttura portante dei vari capannoni era stata realizzata in muratura continua in tufo con fondazioni superficiali costituite da cordoli in pietrame e calcestruzzo, con le coperture realizzate in capriate leggere in ferro reggenti lastre di cementoamianto. Una decina di anni fa, dopo l’acquisizione da parte del Comune, per le vecchie coperture in cemento amianto fu eseguito un intervento di “incapsulamento”con pannelli di lamierino, che non hanno eliminato il problema, ma solo messo in sicurezza. In fase di progettazione fu ritenuto da parte dei tecnici di abbattere la struttura esistente dei due capannoni ad Ovest e di ricostruirla in parte, recuperando la sola forma esterna, da adibire a palestre .I capannoni nelle immediate vicinanze del Convento di S.Maria del Pozzo sarebbero stati abbattuti per far posto ad una piscina semi/olimpionica con copertura telescopica in legno lamellare, elegante e poco impattante. Dopo l’approvazione all’unanimità del Consiglio Comunale, il progetto avrebbe dovuto proseguire nell’iter per i pareri di competenza, che non sarebbero mancati, considerato che prima della redazione del progetto fu fatto un sopralluogo sul posto dell’allora responsabile della Soprintendenza per Somma, arch. Pierino Vacca, che aveva condiviso la scelta. Inoltre l’attuale struttura non può essere recuperata strutturalmente e funzionalmente ad altro uso in quanto è abbisognevole di un dispendioso progetto di adeguamento sismico, che costerebbe esageratamente per cui si rende conveniente procedere ad un totale abbattimento e ricostruzione.
Ho letto dell’intervento di consiglieri di maggioranza che ribadivano di voler adibire tale struttura ad un centro agroalimentare, dalle considerazioni fatte emerge evidente che gli stessi non conoscono nè la struttura e ne’ dove la stessa è ubicata, cosa che invece dovrebbe essere ben nota al Sindaco, visto che lo stesso abita a poche centinaia di metri e pertanto vorrei che lui dicesse alla cittadinanza la sua opinione in merito avendo votato in Consiglio Comunale, dai banchi dell’opposizione, il progetto del polo sportivo a suo tempo proposto.
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