NAPOLI. Lei italiana, lui gambiano con visto familiare. La burocrazia ai tempi del coronavirus.
Settimane di angoscia per una donna napoletana R.M. originaria di Pollena Trocchia, rimasta in Senegal durante il primo periodo dell’emergenza coronavirus. La giovane, in Africa per motivi familiari, si è ritrovata “bloccata” dalla burocrazia con il marito, cittadino gambiano. Da come ci racconta, dal Gambia la coppia si è spostata in Senegal dove è presente l’ambasciata italiana per espletare tutta la documentazione necessaria per il rimpatrio, ma una volta giunta lì, i confini sono stati chiusi per l’epidemia e sono rimasti bloccati. Al primo e unico volo agli inizi di aprile organizzato dall’Italia per il rimpatrio, stando a quanto ci racconta R.M., le viene riferito che il marito non può ritornare con lei perchè sprovvisto del permesso di soggiorno e fornito “solo” di un visto familiare (ricongiungimento familiare). R.M. non ha voluto lasciare il coniuge quindi ha atteso, insieme ad altri italiani, che la situazione si chiarisse. Infatti pare che i voli di rimpatrio, dallo stato senegalese verso l’Italia, sono stati davvero pochissimi dall’inizio dell’emergenza e per giunta rivolti in un primo momento “solo” ai cittadini italiani, escludendo le persone con il permesso di soggiorno e con visti familiari. Caso diverso, invece, per i voli di rimpatrio per la Francia che hanno mantenuto una media di 5 ogni 10 giorni. Ed è proprio su uno di questi voli che R.M. è riuscita ad imbarcarsi con suo marito. La coppia arrivata a Parigi ha atteso una notte in aereporto e poi è finalmente riuscita a prendere un altro volo per il nostro paese. “L’Italia ha fatto molto poco per i cittadini italiani bloccati all’estero” racconta la donna, continua: “all’inizio del mio calvario, ci avevano comunicato che potevano rientrare solo gli italiani, poi gli stranieri con il permesso di soggiorno. Abbiamo studiato le leggi e abbiamo capito finalmente che le persone che hanno il visto familiare possono rientare insieme al loro congiunto”. Ci racconta poi, che sono circa un migliaio i cittadini italiani che si trovano nel Senegal e sono ancora in attesa di essere rimpatriati, con loro sono comprese anche le persone che hanno il permesso di soggiorno e il visto. Sul profilo Facebook dell’ambasciata italiana del Dakar intanto leggiamo il commento di un utente Facebook: “In Senegal sono bloccate migliaia di persone tra italiani, senegalesi con passaporto italiano quindi italiani, senegalesi con i permessi di soggiorno e con i visti per motivi familiari. Che hanno detto? Che non c’è molta gente che vuole rientrare? Ogni giorno una novità!”.
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