SOMMA VESUVIANA. Divertimento ma non soltanto questo, conoscenza ma non soltanto questo, emozioni ma non soltanto questo, un turbinio di sensazioni quelle che ha saputo regalare la serata in cui si è presentato a Somma Vesuviana, nel suggestivo borgo Casamale, il libro “Massimo Troisi. L’arte delle leggerezza” di Giuseppe Sommario.
A brani del saggio, letti con maestria dagli attori Daniela Allocca e Alfonso Volpe, si sono alternati il clarinetto e il piano di Raffaele Magrone e Rosanna Cimmino, che con le colonne sonore più belle dei film di Troisi hanno trasportato le tantissime persone presenti nel mondo sognante e profondo dell’autore sangiorgese.
Interessante l’intervista all’autore da parte di Valeria Ciarambino che ha toccato i giusti tasti per riuscire, in poco meno di due ore, a far capire quanto lavoro ci sia nel libro di Sommario e come questo scritto possa essere considerato senza tempo. L’ironia dell’autore ha aiutato a comprendere la leggerezza di Troisi. Le sue battute sulla serata, sul luogo scelto per la presentazione, su Somma e sugli ospiti che erano presenti sulla terrazza della Arci hanno strappato più di un sorriso ed un applauso. A fare da contorno gli spezzoni, scelti anche quelli con maestria, delle pellicole di Troisi o delle sue gag con lo storico trio “La Smorfia”. E poi in chiusura il ricordo sincero e commovente dell’attore Renato Scarpa che con Troisi lavorò sia in “Ricomincio da tre” che ne “Il Postino”.
Tra i presenti anche il sindaco Pasquale Piccolo: “Per noi è importante promuovere la cultura, qui stasera ci sono tanti giovani e abbiamo scoperto che ci sono numerose associazioni che lavorano in questo campo, vogliamo interfacciarsi con loro che sono una risorsa per il paese. Un augurio che faccio a voi e me, che presto una serata come questa possa ripetersi per promuovere la nostra città”.
“Questo libro è nato dieci anni fa e la mia massima ispirazione era presentarlo qui a Somma Vesuviana sulla terrazza dell’Arci”, ha raccontato con ironia Sommario, spiegando nei dettagli come da un’amica comune sia arrivato a Pomigliano, e poi fino a Somma dove ha conosciuto la sua compagna di vita e che questo, infine, lo abbia portato all’Arci. Un modo di narrare leggero e divertente che ha coinvolto subito le persone presenti. “Il libro è la mia tesi di laurea”, ha aggiunto, “Un giorno al cinema del mio paese vidi due film, Rambo e ‘Pensavo fosse amore e invece era un calesse’, capii subito che non potevo essere Stallone e allora mi sono informato sull’autore e quando mi sono iscritto all’università, Lettere a Roma con indirizzo cinematografico, mi è sembrato normale chiedere una tesi su Troisi. Allora mi stupivo e mi arrabbiavo perchè non capivo come su un autore così amato e noto nessuno avesse fatto un libro, poi ce ne sono stati tanti”.
A sottolineare il legame di Somma con Troisi lo storico Ciro Raia: “Credo che nella vita ci siano coincidenze che ritornano, Somma è stata, dopo San Giorgio a Cremano la città che ha saputo in tempo reale della morte di Troisi. Era il 4 giugno 1994 eravamo a Santa Maria del Pozzo e stavamo consegnando la cittadinanza onoraria a Gerardo Marotta, tra il pubblico c’era Aldo Vella, allora sindaco di San Giorgio, lo vidi allontanarsi e fu lui a comunicarmi della morte dell’attore, fu per tutti un momento di grande commozione e ricordarlo qui dopo 20 anni lo è nuovamente. Qui a ricordare un personaggio atopico, come dice Sommario, un personaggio che non ha luogo. Questo di Sommario è un saggio di grande profondità, di quelli che restano in una biblioteca e che si riapre quando si vuole approfondire un personaggio, le sue teorie. Un lavoro approfondito, sulle battute dei suoi film, analisi del testo e del linguaggio di Troisi. Un testo da possedere e conservare”.
E’ stato proprio l’autore a spiegare il termine leggerezza che è nel titolo del suo libro. Un esempio i suoi film, nel finale di ‘Ricomincio da tre’ affronta un tema pesante la sua donna aspetta un figlio e non sa se è suo oppure no e lui riesce ad uscire da quella situazione dicendo ‘non chiamiamolo Massimiliano verrà fuori scostumato’. La sua malattia ci ha consegnato un grande attore, avrebbe voluto fare il calciatore, storiche le sue interviste con Gianni Minà a riguardo e invece cominciò a frequentare un oratorio e il teatro. Fu raggiunto da grande successo e rimase sempre semplice, il suo primo film al cinema ‘Gioiello’ di Roma fu proiettato per 600 giorni fu lui stesso a dire si erano stancati anche i residenti di vedere la sua faccia sui manifesti. Il secondo film fu molto intimista perchè dopo il boom del primo tutti gli chiedevano di tutto e lui era un timido. Lo ritroviamo nei suoi personaggi nel linguaggio. Pensiamo ad uno dei suoi film, quello che ha il titolo secondo me più bello ‘Pensavo fosse amore ed invece era un calesse’, il calesse è un mezzo che ti permette di andare più veloce che se andassi a piedi, ma non troppo veloce. Inoltre, si può partire da soli e magari per strada accogliere qualcuno, un mezzo di trasporto che ti predispone ad accogliere l’altro”. Altro momento profondo della serata l’intervento di Renato Scarpa.
“Troisi era speciale, un uomo essenziale come dovremmo esserlo tutti”, ha raccontato Scarpa, “Incontrandolo capivi che era un uomo diretto, semplice noi ci mettiamo addosso incrostazioni che poi dobbiamo toglierci. Lui invece aveva grazia e leggerezza, apparteneva al suo specialissimo iter di vita. Non aveva barocchismi sull’anima. Ho incontrato Massimo dopo aver lavorato con Verdone, io li ho tenuti tutti a battesimo: Verdone, Troisi, Nuti, e al primo incontro ha capito che potevo fare il pirla. (Scarpa sarà il Robertino celebre del film Ricomincio da tre, ndr). Ho preso molto dalla mia biografia personale, sono figlio unico di madre vedova e orfano di guerra. Ho aperto gli occhi sulla guerra, tanto che il mio primo ricordo di vita è un bombardamento. Mio padre è morto a 28 anni e io allora chiedevo a mia madre perchè gli uomini sono così stupidi da uccidersi prima quando tutti dobbiamo morire. Quindi anch’io ero così borderline. “Che senso ha”, mi chiamavano a scuola se non c’era un senso non mi muovevo. Quando ho conosciuto Massimo mi sono perdutamente innamorato di lui per il suo sguardo così diretto. Una stima assoluta, ci siamo intesi immediatamente. Con quel suo primo film, mi sono sentito popolare con il successo di Ricomincio da tre ero diventato un deficiente popolare”.
Tanti i giovani presenti, rimasti attenti e coinvolti per tutta la serata. “E’ stato suggestivo assistere sotto le stelle ad un alternarsi di musica, cultura ed ironia”, commenta Federica Sodano, componente dell’associazione “Fontana Chiara”, “Un ringraziamento speciale va all’autore del libro Giuseppe Sommario che con la sua iniziativa ha permesso di ricordare a noi tutti quanto sia vivo ed attuale l’arte della leggerezza propria di Massimo Troisi”. Come ha scritto nel suo libro l’autore: “Beh si s’accuminza a fa’ ‘na tesi e’ laurea su di me vuol dire proprio ca scola e’ scisa abbascio”. No caro Giuseppe, se avessimo avuto la possibilità di analizzare la sua persona, il suo teatro e la sua filosofia di vita a questo punto non dovremmo ricominciare da zero ma dovremmo ricominciare da TR…..OISI”.
Una serata che si è chiusa tra gli applausi e i complimenti all’autore, il cui libro è andato a ruba.
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