venerdì 27 Dicembre 2024
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“Eventi d’estate”, dal 3 agosto al 14 settembre a Pompei

POMPEI. Tutto pronto per la rassegna estiva “Eventi d’estate” presentata, martedì mattina, dall’amministrazione comunale targata Uliano. Tanti e di livello i nomi in calendario. Un cartellone che coinvolgerà tutto il territorio cittadino di Pompei: dal centro alle periferie.

Si parte il 3 agosto con il concerto degli Anima Nova e si chiude il 13 e il 14 settembre con il progetto Ludi Pompeiani, allestito lungo le strade della città. Una kermesse pensata per il grande pubblico dai grandi ai piccini, allestita in poco tempo e con un budget limitato (circa 25mila gli euro impegnati), ma che può, comunque, vantare la partecipazione di artisti di caratura nazionale. Massima attenzione è stata data anche alla solidarietà con il progetto “Campus Estivo” avviato da lunedì 28 luglio fino al 2 agosto presso la casa di riposo Borrelli. Un’azione a tutela delle fasce deboli, anziani, disabili e minori che prevede un articolato programma di manifestazioni per i bambini dai 6 ai 12 anni che, grazie alla formula campus potranno cimentarsi in tornei di calcetto e pallavolo, laboratori artistici e culinari, canti e giochi d’acqua. Fondamentale, nella costruzione della kermesse estiva, è stato anche il contributo della Regione Campania che ha messo a disposizione degli enti locali un proprio roster dal quale, il Comune di Pompei, ha estrapolato due nomi di artisti di fama indiscussa quali Enzo Avitabile e Maurizio Casagrande.

Cenni biografici artisti in Cartellone

ANIMA NOVA è il nome del progetto nato e portato avanti da Gabriella Cascella (voce), Vincenzo De Martino (chitarra) e Federico Maria Perfetto (batteria). Con loro, Domenico Guastafierro al Flauto Traverso, Stefano Bottiglieri al pianoforte e Daniele De Santo al basso. La band ha avuto modo di farsi conoscere grazie agli arrangiamenti eleganti e moderni di brani classici del repertorio musicale bossanova e samba, rivisitando canzoni di Cesaria Evora, Caetano Veloso, Tom Jobim, Paolo Conte, Gino Paoli, Mina e tanti altri cantautori della letteratura musicale Italiana, esibendosi Live in tutto lo stivale.

COSMO PARLATO

Frequentare l’insidioso territorio del cross over (mischiando canto pop e canto lirico), utilizzando maschere teatrali, non è impresa per tutti, specialmente in Italia. Non poteva non accorgersene quella vecchia volpe catodica di Piero Chiambretti, che all’apice della sua verve di talent-scout convoca Cosmo Parlato nel cast fisso di Markette, lanciando nell’etere la voce siderale del cantautore ed interprete nato a Napoli (il che, si sa, è giù una marcia in più).

Trucco ed acuti al limite dell’umanamente possibile, Cosmo Parlato s’impone nell’immaginario collettivo come delicato guastafeste della tv, furoreggiando al Dopofestival di Sanremo e nel frattempo convincendo la tigre di Cremona, alias Mina, sedotta dalla sua penna, a fiondarsi in studio e registrare “Fragile”, best song dell’album Bula Bula.

E mentre il nome di Parlato-autore comincia a girare nell’ambiente che conta, ecco un paio di dischi di covers che tutto sono fuorché quello che dichiarano. Con giocosa furia iconoclasta, Cosmo sbriciola gli effimeri miti degli anni ’80 italiani e stranieri: “Che cosa c’è di strano” e “Remainders” sono l’esordio discografico, cui fa seguito una serie di collaborazioni cool, dal geniale Caparezza, cui Cosmo dona la voce in una straniante “La mia parte intollerante”, boom dell’estate 2007, fino ad Enrico Ruggeri, con cui l’artista partenopeo duetta in “Agguato a Marrakech”, in un album tutto di inediti, “Soubrette”, che svela al pubblico il Parlato più cantautorale. E alla fine Napoli si accorge del suo figlioccio volato bambino verso cieli toscani, e John Turturro lo vuole con sé nel film-cult “Passione”. 

MARIA BOLIGNANO

Zitellandia: donne sull’orlo di una colite spastica. Monologo di cabaret di Maria Bolignano e Paolo Caiazzo. L’altra metà del cielo tiene il piede in moltissime scarpe: Maria Bolignano si trova a suo agio su qualunque palcoscenico. Poco importa che sia teatro danza o sperimentale, che siano spettacoli per bambini, opere di prosa o cabaret. Lei sale sul palco e sembra un monumento all’ecletticità. Coinvolge il pubblico dall’inizio e non lo lascia più. Zitellandia (ovvero donne sull’orlo di una colite spastica) è il titolo del monologo comico di Maria Bolignano. Uno spettacolo che racconta, in maniera ironica e spassionata, quanto è difficile la vita della donna moderna. 

GINO FASTIDIO

Gino Fastidio nasce artisticamente nel 2005 come cantautore e musicista. Accompagnato dal superpunk trio (i Gino Fastidio) da alla luce due demo (“ L’era dello sporco digitale” 2005. “ Odio l’era moderna” , 2006) e grazie a una fitta attività live riesce a crearsi in poco tempo un seguito di affezionati e vincere vari concorsi di musica emergente. La band condensa i sentimenti di frustrazione e stress in un personaggio immaginario (Gino) che si fa portavoce di una saggia stupidità. O di una stupida saggezza, fate voi. Fin dall’inizio c’è la voglia di non prendersi sul serio e un repertorio di canzoni corte, dai testi surreali e demenziali arrangiate in maniera diretta ed energica. Predilige argomenti a caso, anche se talvolta si concede spunti di satira sociale e politica. Ciò che lo rende unico è che qualunque sia il tema scelto, lo trasforma in un brano musicale completamente fuori di testa. Demenziale e futurista, appunto. Contemporaneamente all’attività musicale partecipa come solista a vari laboratori di cabaret che gli permettono di sperimentare il proprio repertorio esibendosi solo chitarra e voce. 

ENZO AVITABILE

Il Conservatorio. Il pop. Il ritmo afro-americano. La musica antica della pastellessa e della zeza e il canto sacro. Enzo Avitabile ha vissuto nella ricerca di un suono inedito, non solamente originale ma vitale ed essenziale. Demolendo ogni sovrastruttura mercantile, ogni moda. Queste le vere note biografiche del cantante, compositore e polistrumentista. Da bambino, Avitabile ha studiato il sassofono; da adolescente si esibito nei club napoletani affollati dai clienti americani. Quindi si è diplomato nella disciplina del flauto a S. Pietro a Majella e ha iniziato a collaborare con artisti pop e rock di tutto il mondo, da James Brown a Tina Turner, ma muovendosi sempre sotto un cielo assolutamente personale, mai comune. 

MAURIZIO CASAGRANDE

L’artista ricostruisce, in maniera divertente, spensierata e ammiccante, il suo vissuto attraverso canzoni di diverse epoche e di ogni stile: motivi famosi, a partire dagli anni ’50 fino ai giorni nostri. Vari i passaggi in cui si articola lo spettacolo: sono i ritmi degli anni ’50, ad esempio, a offrire ai genitori dell’attore lo spunto per innamorarsi, tra le melodie dei Platters, quelle del Quartetto Cetra e il sound scatenato di Elvis Presley. In seguito l’interprete ricorda la sua infanzia negli anni ’60, quando era ammaliato da canzoni demenziali: “Viva la pappa col pomodoro” della giovanissima Rita Pavone è tra queste, insieme a “Vengo anch’io”, musicata dal compianto Enzo Jannacci. Venendo agli anni ’70, sono questi che lo vedono ragazzo e suonatore di batteria. Agli anni ’80, invece, risalgono le prime esperienze come attore che teatralizzava hit di successo quali i pezzi di Vasco Rossi e “Andamento lento” di De Piscopo. Gli anni ’90, poi, lo vedono narrare – in chiave ironica – i propri amori rielaborando testi di Zucchero. 

LUDI POMPEIANI

Nella prosperosa età romana numerose erano le giornate di festa, nelle quali il popolo veniva allietato con vari tipi di intrattenimento (ludi). Questo progetto mira alla creazione di un festival di varie giornate in cui offrire allo stesso modo ai cittadini spettacoli ed esibizioni per le strade della città. Cosi come nell’antica Pompei, la città verrà animata da artisti di strada (Ludi Circenses), pantomime, spettacoli teatrali (ludi Scaenici) e spettacoli musicali, fino ad arrivare alla famosa lotta fra gladiatori (Munera).

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