AVERSA. La galleria d’arte contemporanea “Spazio Vitale” di Aversa, inaugura il 25 Gennaio 2020 alle ore
19:00 una mostra di due artiste napoletane, Teresa Capasso e Mary Pappalardo che insieme
gestiscono da quasi tre anni le mostre nello spazio espositivo ‘O Vascio Room Gallery di Somma
Vesuviana.
Qui propongono una serie di lavori incentrati sulla ricerche di morfologie introspettive, paesaggi
emotivi ed impasti che attingono ai simboli dell’inconscio.
Saranno presenti disegni, incisioni, dipinti, sculture, foto, video e una performance della Capasso.
Un dialogo tra due forma mentis creative tanto in sintonia quanto in contrasto con la rispettiva
ricerca artistica. La Capasso, con i suoi lavori indaga l’atto della creazione plastica dell’impastare,
del plasmare, la trasformazione degli elementi naturali quali le pietre, il legno e il pane, legati e
composti secondo un criterio di accorpamento che termina con una doratura finale. Gli elementi
sono essenziali, ma non rinuncia mai ad utilizzare questo colore simbolo dell’elevazione spirituale
e dello slittamento concettuale su piani artistici-creativi, senza dare spazio ad equivocanti azioni
ordinarie e spoetizzate. Video di corpi nudi che cercano la fusione con farina, impasto e colore oro.
Pratica sensuale, necessaria alla creazione del mondo. La Pappalardo porta invece avanti un
discorso complementare legato ad una sorta di geografia emotiva, come lei stessa le definisce,
delle cartografie immaginarie che segnano territori inesplorati e non nominabili, reali soltanto
negli slittamenti dell’anima. Sono presenti dei riferimenti cartografici reali, ma soltanto per
utilizzarne la grammatica insita nella lettura di mappe, ovvero disegni folli di pensieri dell’uomo sul
territorio che occupa. Disegna ossessivamente linee che formano rilievi, insenature, terre emerse
e terre ambite. Traiettorie improbabili di spostamenti emotivi. Sono presenti anche dei flussi, delle
irradiazioni energetiche che talvolta si intrecciano inestricabilmente, tal altre si sviluppano
secondo linee suadenti e sinuose, percorribili e possibili. Grammatica geografica presente nelle
coordinate e nei reticoli. Il lavoro della Pappalardo si comprende e termina su un’opera legata alle
coordinate geografiche del suo laboratorio artistico, come a rimarcare quel regno ambito e vivibile
per un’artista qual è il suo studio, fucina e luogo che nutre e caratterizza questo strano e
necessario essere umano che è l’artista-creatore.
25 Gennaio 2020
Fino al 20 Febbraio 2020
Spazio Vitale Arte Contemporanea
Piazza Marconi 12
Aversa (CE)
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