Napoli, 9 Dicembre – Una favola romantica. Quello dell’amore raccontato in scena; quello nella sua autenticità, una vicenda umana oltre ogni logica razionale. Gennaro Cannavacciuolo interpreta “Cyrano”. Sulla scena un poeta, un grande soldato abile al maneggiare la spada. Si è trattato di una trasposizione musicale della celebre opera; notevolissimo consenso di pubblico. Una riproposizione, forse mai dimenticata, che ha aspettato ben 40 anni. Si è puntato sull’originalità adottando gli stessi costumi di 40 anni oro sono; tra altro ben conservati. È la storia dell’umana gente: quando l’amore è un valore immenso, tanto da dare la vita!
La trama: è la storia di Cyrano de Bergerac , originariamente in cinque atti, pubblicata nel 1897.
Opera del poeta drammatico Edmond Rostand e ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac . Un trionfo di pubblico che comprese bene questo dramma post-romantico; Rostand venne poi insignito della Legion d’onore. Cyrano è un personaggio scrittore e poeta; un eroico, imbattibile spadaccino; ha un difetto fisico, o almeno è tale per lui in modo patologico, un lunghissimo naso. Leggendaria la sua abilità con la spada, passione per la poesia e per gli intrighi di parole, con i quali ama mettere in ridicolo. Inarrestabile con una spada in mano, nutre segretamente uno splendente ed impossibile amore per la bella Rossana. Un aspetto che condizionerà la sua esistenza!
Tra alterne vicende il personaggio principale è portato a battersi in un super duello; la legenda dice che fossero addirittura cento.
Queste ombre furtive sono intenzionate ad aggredirlo nella notte. Cyrano, li affronta e li sbaraglia tutti. Si reca poi inquieto al suo appuntamento, speranzoso che il suo sogno d’amore stia per avverarsi. La sua sorpresa è totale; la sua adorata non è quella che ha sognato! Quest’ultima ha il proprio amore per un altro uomo; si tratta di un giovane cadetto, tale Cristiano de Neuvillette. Un giovane di bell’aspetto. Un dialogo impietoso: Cyrano deve prometterle seriamente di proteggere e guidare questo giovane! in un ambiente difficile, militaresco come quello dei cadetti! Cristiano è coraggioso e leale, ma non possiede alcuna delle doti capaci di stimolare quell’amore fatto di poesia; la vicenda vuole che per Rossana quest’aspetto sia fondamentale; un amore grande vivo, anche romantico fatto di belle parole, poesia.
Cyrano fa del suo meglio per insegnare al ormai amico i fondamenti di quelle dolci questioni verbali che tanto sarebbero gradite a Rossana; inutilmente!
Sotto il balcone di Rossana, una caratteristica usata anche in una celebre commedia di Shakespeare, in cui il balcone fa da protagonista, un mezzo complice di una sorta d’idillio, complice l’oscurità Cyrano s’improvvisa poeta poi lui stesso parla. Le sue travolgenti parole otterranno il risultato! Da questa situazione Cristiano otterrà il suo intento amoroso. Una guerra è appena scoppiata; ora c’è una guerra di sentimenti e una vera e propria! I due innamorati della stessa donna sono costretti a star lontani: Cristiano e Cyrano, quasi con dei destini incrociati, finiranno insieme al fronte.
Spettacolare una scena di battaglia e un assalto dove gli attori si muovono al rallentatore per poi disperdersi tra il pubblico!
Cyrano prosegue nel suo intento: l’unico modo per poter esternare il suo intensissimo sentimento per Rossana è di continuare sotto, il falso, nome di Cristiano. Una strana combinazione: un personaggio è bello ma senza propensione l’altro con un grandissimo talento, ma brutto o almeno si ritiene tale. Cyrano tutti i giorni scrive una lettera per l’amata e tutte le notti è in pericolo tra le linee nemiche. Un giorno al campo dei cadetti che sono in evidente difficoltà dal punto di vista militare, giunge una carrozza piena di rifornimenti, con una dama a bordo. Si tratta proprio di Rossana che, travolta dalla veemenza del sentimento svelato in tutte le lettere ricevute, ha sfidato ogni prudenza. La forza di quella poesia delle lettere è tale che lei ama veramente; nulla sarebbe cambiato se lui fosse stato brutto.
Per Cristiano è il punto di svolta! quelle lettere non le ha scritte! ora comprende; il tutto lo altera profondamente: non ha talento poetico; vuole chiarirsi con l’amico. Vuole che si faccia conoscere la verità a Rossana! Cristiano, in breve, è in una missione di ricognizione; è ferito molto gravemente. Cyrano cerca di soccorrerlo ma ormai è in punto di morte. Cristiano muore pensando alla sua amata. Rossana; in seguito ad alterne vicende la portano a ritirarsi in convento. Sono trascorsi molti anni: ogni sabato Cyrano si reca in convento in visita alla cugina Rossana. Accade l’impossibile: Cyrano cade in un’imboscata ed è ferito gravemente ma, compiendo uno sforzo riesce a non mancare, seppur barcollante, a quello che era divenuto un immancabile momento.
Per la prima volta quella sera si tradisce a sua insaputa. Invitato a leggere l’ultima lettera scritta come Cristiano, sofferente com’è, la recita a memoria!
Rossana se ne avvede. È come capire e svelare tutta la sua vita, si dissolvono le tenebre, ora che è tardi: troppe coincidenze Cyrano che ha dato vita ai suoi sentimenti, è lui il vero interprete di tutti i suoi sogni. Ma ormai il tempo è scaduto! Cyrano lascia questo mondo. L’amore e l’amicizia trovano in questo dramma la loro estrema idealizzazione. “Il raggio della luna, ecco, viene a chiamarmi” sono tra le ultime parole poetiche. L’opera di Rostand è stata tradotta, adattata e interpretata innumerevoli volte: Cyrano è uno dei personaggi più conosciuti. Cyrano; un autentico eroe romantico. Nel 1978, da ricordare, Domenico Modugno a teatro con la commedia musicale “Cyrano”, scritta dallo stesso Modugno insieme a Riccardo Pazzaglia, per la regia di Daniele D’Anza: per l’allestimento scrisse alcune canzoni. Meritano citazione gli altri attori: Massimiliano Pazzaglia, Adriano Di Domenico, Salvatore Esposito, Sonia De Rosa, Raffaele Esposito, Peppe Celentano, Antonio Melissa, Matteo Mauriello, Laura Lazzari, Diletta Acanfora, Carolina Alterrano, Priscilla Avolio, Francesca D’Avino; il corpo di ballo e tutto il cast. Una perfetta squadra e machina organizzatrice. La regia e scene è stata di Bruno Garofalo.
Antonio Romano
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