Sant’Anastasia. Tre tonnellate di sigarette di contrabbando, per un valore di quasi 500mila euro nascoste in un capannone di Sant’Anastasia, da dove ogni mattina un gruppo caricava le casse che avrebbero poi rifornito le bancarelle abusive di Giugliano e Marano.
Una scoperta effettuata dai militari della guardia di finanza di Giugliano che l’altra mattina, poco dopo le 9,30, hanno fatto irruzione in uno stabile di via Capodivilla arrestando due persone e denunciandone una terza. In manette due uomini, M. E. di 40 anni e C.M. di 53 anni, entrambi residenti a Napoli e con precedenti penali proprio per contrabbando di sigarette, e denunciato un uomo di 51 anni, anastasiano, il proprietario della struttura. I due sono stati sorpresi mentre erano intenti a caricare scatoloni di “bionde” su 3 furgoni ed un’ autovettura per la successiva distribuzione sul territorio. Capannone e autovetture sono state sequestrate. Le Fiamme Gialle (agli ordini del comandante del Gruppo il Tenente Colonnello Angelo Andreozzi) stavano indagando proprio sul fenomeno del contrabbando di sigarette che recentemente sta avendo un nuovo picco nella vendita al dettaglio, e così si sono trovati a seguire dei furgoni Fiat Ducato bianchi che li hanno portati fino alla cittadina vesuviana. Ogni mattina intorno alle 7 partivano da Sant’Anastasia e in due ore rifornivano i “punti” vendita delle città a nord di Napoli. Dopo aver accertato che il meccanismo era sempre lo stesso i finanzieri hanno seguito uno dei camion e sono arrivati nella palazzina, dove al piano di sopra abita appunto il denunciato, il proprietario del capannone che non aveva registrato alcun contratto e ora si sta verificando se fosse a conoscenza di quello che accadeva nel suo stabile. Ma il gruppo non era poco attento, anzi per evitare di essere intercettato o seguito aveva adottato particolari sistemi informatici. Tutti i mezzi rinvenuti, infatti, erano muniti di apparati radio e di sofisticati sistemi elettronici per la rilevazione di Gps e microspie. Accorgimenti utilizzati per limitare l’uso dei telefoni cellulari ed il conseguente rischio di essere intercettati dalle forze dell’ordine, “bonificavano” i mezzi prima di usarli. Ingente il quantitativo di sigarette rinvenuto all’interno del deposito: casse da 10 chili cadauna per un peso complessivo di 3 tonnellate. Tutte pronte per essere immesse sul mercato. Gli inquirenti stimano che il
valore del prodotto sequestrato è di oltre 400mila euro con una evasione di tributi doganali per oltre 450mila euro, considerato che sul mercato clandestino le sigarette di contrabbando vengono generalmente vendute a circa 3 euro a pacchetto rispetto ai 5 euro richiesto nelle rivendite autorizzate.
DA METROPOLIS DEL 18 GIUGNO
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