venerdì 22 Novembre 2024
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“Forma e Forma Mentis”: convegno internazionale a cura di Antonio Vitolo

NAPOLI. ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI Palazzo Serra di Cassano (via M
onte di Dio 14, Napoli) Sala Mattia Preti sabato 6 aprile 2019 (9.30 – 13.30). FORMA e FORMA MENTIS convegno internazionale a cura di Antonio Vitolo con il patrocinio di Tempo d’Analisi. Paradigmi junghiani comparati

Intervengono
M. Ina Arnone Ricci di mare, luce, opsine; biologa molecolare, senior scientist, Stazione zoologia Anton Dohrn, Napoli
Paolo Aite Risonanze tra pittura e psiche; psichiatra, pittore, analista didatta Aipa/Iaap, past president Aipa, presidente del Laboratorio Analitico Immagini, Roma
Angelo Malinconico Psicologia Analitica e mito dell’immagine. Dialogando con Paolo Aite; psichiatra analista didatta Aipa/Iaap, Termoli
Angela Arsena, P. Philippson “Origini e forme del mito greco” (Bollati Boringhieri); mitologa, docente, Abu Dhabi (Eau)
Alessandro Scippa Arianna. Tra isola-menti e forme dell’abbandono. La costruzione di un film infilmabile; regista, Napoli
Adriana Del Vento, Ombrescenze; pittrice
AntonioVitolo L. Frobenius, E. Fink, J. Huizinga, E.R. Caillois, W. D’Arcy Thompson, H. Corbin, E. Mayr, R. Calasso: la forma ludica del sogno, la metamorfosi, la μετάνοια; analista docente Cipa/Iaap, past president Aipa, Napoli/Roma

Chairmen: Riccardo Daniele Pecora, analista, m. ordinario Aipa/Iaap, Roma; Massimiliano Scarpelli, analista didatta Aipa /Iaap, responsabile sezione napoletana Aipa, Napoli

Segue testo di Antonio Vitolo:
«Il Convegno Internazionale “Forma e Forma Mentis”, che si terrà il 6 aprile 2019 (dalle 9.30 alle 13.30) all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, a Palazzo Serra di Cassano (via Monte di Dio 14, Napoli), nella sala Mattia Preti, compendia, attraverso la generosa presenza di oratori e oratrici autorevoli, un’antica e sempre nuova linea di tendenza della dinamica psichica individuale e collettiva, così come della cultura universale: la dicotomia forma/informe e, al più alto grado, la varietà delle forme disponibili e pensabili, nei molteplici campi del sapere dell’arte.
Le due culture care a Edgar Snow muovono dal magistero sperimentale ed epistemologico della biologa molecolare M. Ina Arnone, Senior Scientist, unica italiana, nel 2018, eletta nel reseau ispirato a Marie Curie: la sua ricerca sulle opsine dei ricci di mare abbraccia – con echi meritatamente mondiali – l’avvincente bipolarità biologia marina-spirali evolutive e tocca la specificità della funzione visiva, estesa dalla vita marina all’intelligenza artificiale e robotica, con importanti estensioni riguardanti il metabolismo umano.
Paolo Aite, decano degli analisti junghiani italiani, fondatore del Laboratorio Analitico delle Immagini, ha sviluppato un filone teorico e clinico del pensiero di Jung, basato sul gioco della sabbia – scaturito dal l’elaborazione promossa da Dora Kalff intorno al gioco del mondo di Kris e Löwenfeld – riuscendo a curare soggetti di ogni età, accostandosi, con originale metodo evolutivo rispetto alla psichiatria psicoanalitica, a psicopatologie infantili gravi e a pazienti adulti. Aite è anche pittore (v. l’opera edita da Sironi) e ciò, nel solco del tradizionale assetto multiforme della mente analitica, costituisce motivo di ulteriore speculazione e fonte di dinamica oscillazione tra aspetti del mondo immaginativo.
Angelo Malinconico, psichiatra e didatta junghiano, ha raccolto la lezione di Aite in una biografia psichica, edita da Vivarium, radicata in un comune orizzonte terapeutico e nella propizia coesistenza di Nord e Sud.
Angela Arsena, filosofa e mitologa, originale erede del pensiero di Dario Antiseri, attesta ancora una volta in Palazzo Serra di Cassano, il valore di un libro caro a Jung: Origini e forme del mito, autrice Paula Philippson, editore Bollati Boringhieri, degno della prestigiosa concatenazione nata con i Greci, propagata da Roscher, R. Otto, W. F. Otto, K. Kerènyi. Il pensiero mitologico, dotato di un’eminente logica intrinseca, è per sé innesto metamorfico. E la psiche pulsa nell’indicarne i vettori immaginativi, animati dal travaglio di Eros e Thanatos.
Alessandro Scippa, regista, espone un paradosso inquietante del lavorìo con l’obiettivo: il tendenziale sottrarsi alla presa – alla macchina da presa – dell’isola, forma geologica e geodetica ineguagliabile, immagine che si staglia, giacendo, come l’etimo di Procida suggerisce, carica d’un’energia mai doma, quasi un’Anima/Corpo Femminile esente dall’orrore del femminicidio, spia dell’impotenza psichica maschile.
Adriana Del Vento, artista capace di creazioni miranti all’enigma degli abissi dell’immaginazione creatrice, addita visibilmente alcune immagini di Ombrescenze, che, per sorprendente consonanza, sprigionano la contiguità dell’Ombra e della luce, delle frequenze, dello spettro cromatico, ove, in segreta discendenza da Rembrandt, si rinnova l’innata abilità di rappresentare la nascita della luce, il pulviscolo-onda che argina il potere della morte.
Antonio Vitolo, che qui scrive, avendo ideato il trentesimo momento di Tavola memore di Gerardo Marotta, utopico fondatore, sempre vivente per tutti noi, rammenta un sogno di 40 anni fa, in cui l’immagine sorgeva da una visita familiare a Cimitile e il tessuto onirico, il gioco muto più serio del mondo, svelò alla coscienza del risveglio che l’ideazione è un punto configurante l’immagine, tramato di sacrificio, dono, grazia, schiudersi del senso. Un καιρός nell’αιών».

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