I ricordi svaniscono, il domani diventa sempre più incerto, e pian piano tutto si sgretola, perde forma ed essenza. Un’appassionata ricostruzione di ritratti umani, storie difficili, le cui protagoniste sono donne con l’Alzheimer. Una malattia progressiva che lentamente comporta la degenerazione delle facoltà mentali, del comportamento, della personalità. Un tema questo, sempre più attuale che viene affrontato in Donne Perdute, di Mirella D’Orsi, libro edito dalla casa editrice Turisa. Verrà presentato venerdì 8 febbraio a Napoli presso la sede Humaniter in Piazza Vanvitelli al Vomero, a partire dalle ore 17.30. Ricco il tavolo dei relatori tra i quali: Antonio Vitale, ortopedico, la psicologa Ines La Daga, il sociologo scrittore Roberto Flauto, Francesco Junod, geriatra. Modera l’evento la giornalista, scrittrice Tjuna Notarbartolo. Sarà l’attrice Liliana Palermo ad interpretare e dar voce ad alcune pagine del testo. Paure, frustrazioni, sconforto, repentini cambiamenti di vita, inesorabilmente conducono il lettore nell’oscuro regno dell’oblio dove si tocca con mano l’impotenza. La scrittura di Mirella è precisa, lucida, semplice, coinvolgente e a tratti commovente. Smarrimento, angoscia, tutto destabilizza quando si parla di Alzheimer. Si diventa fragili, quasi invisibili in cerca di una identità. Un libro che costringerà a fermarci, a pensare e riflettere che è vero che al malato di Alzheimer è stata rubata la memoria, però non è certo privo di emotività e sentimenti.
Donne perdute, un libro che non lascia indifferenti, ma rende protagonisti del senso più profondo della malattia, che pur nella sofferenza, trasmette un messaggio di speranza.
Testimonianze di chi, per scelta o per necessità, ha assistito o curato un malato di Alzheimer.
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