giovedì 5 Dicembre 2024
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Pescatori di frodo sorpresi dai carabinieri subacquei nell’Area Marina Protetta

NAPOLI. Non si ferma la mattanza di spigole nei nostri mari. Altri due pescatori di frodo sono stati colti in flagranza di reato all’interno dell’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola dai sommozzatori del Nucleo Carabinieri Subacquei di Napoli. Il fatto è avvenuto ieri 16/01/2019 alle 13,30. M. F. di anni 43 e V. M. di anni 27 erano da poco usciti dal limitrofo porticciolo di Marechiaro a bordo di una piccola lancia bianca di vetroresina e si erano portati all’interno dell’Area Marina Protetta dove il V.M. si era subito tuffato in mare munito di fucile ed attrezzatura subacquea professionale, per iniziare l’attività di pesca di frodo con la complicità del “compare” in barca che gli faceva da palo. I due però non sono sfuggiti alle telecamere del Parco, ma prima ancora che fosse lanciato l’allert sono stati prontamente fermati dal gommone del Nucleo carabinieri subacquei che si trovava già in zona per le normali attività di pattugliamento.

Come è noto l’attività di Pesca all’interno dell’AMP è severamente vietata, è un reato penale, e i due sono stati subito identificati e denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Napoli dopo aver proceduto al sequestro di tutta l’attrezzatura e del pescato. Purtroppo nonostante l’intervento tempestivo i due sciacalli del mare avevano già sparato due grosse spigole femmine in età riproduttiva con l’addome carico di uova.

“Siamo in pieno periodo di riproduzione delle spigole, Dicentrarchus labrax, periodo in cui questi animali sono molto vulnerabili, distratti dai rituali di corteggiamento e resi lenti dal pesante fardello di migliaia di uova che le femmine portano nel ventre per deporle in acque basse sotto costa. E’ chiaro che nessun pescatore subacqueo degno di questo nome non oserebbe sparare una spigola in questo periodo – spiega Maurizio Simeone, responsabile del Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus – Purtroppo, però, ci sono tanti sciacalli ignoranti (non osiamo chiamarli pescatori per il grande rispetto che nutriamo verso questa antichissima professione), che in questo periodo fanno mattanza di spigole, pur di accontentare le richieste di qualche ristoratore incurante delle norme sanitarie o, più semplicemente, per mostrare un selfie con questa facile preda agli amici”.

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