SANT’ANASTASIA. In un video di poco più di 13 minuti Nicola Alfano imprenditore, nel 2013 amministratore unico della Gpn ditta che si occupa del servizio di raccolta dei rifiuti, racconta quello che per tanti mesi abbiamo provato a raccontare: la verità sull’arresto dell’ex sindaco di Sant’Anastasia Carmine Esposito. Lo fa grazie ad un’intervista video realizzata da Francesco de Rosa, direttore de la rivista “La Camorra”. De Rosa ha da poco pubblicato un libro “Il tangentista”, (storia di un sindaco che viene arrestato per tangenti e condannato. Di chi lo sostiene ancora, di chi lo paga, di chi lo rivota) (che è possibile acquistare qui)
“Quello che mi ha fatto stare malissimo, il fatto che i cittadini di Sant’Anastasia anzicchè accusare…hanno accusato me perchè ho denunciato”. Una frase, pronunciata da Alfano nel video, una frase che a sentirla fa male oggi, come faceva male quel dicembre del 2013. Chi vi scrive adesso fu la prima a raccontare da Retenews24 e poi da questo giornale, di quell’arresto, del soggiorno in carcere di Esposito, della scarcerazione, dei domiciliari, del clima di odio che a Sant’Anastasia si era creato. Poi il processo, la condanna e il tentatito di Esposito e dei suoi fan più accaniti di stravolgere la verità facendo passare una condanna per un’assoluzione.
Oggi riproponiamo l’intervista ad Alfano per far comprendere nel modo più diretto possibile cosa accadde 5 anni fa. E non lasciare alcun dubbio alla vigilia di una nuova tornata elettorale nella quale Carmine Esposito ha annunciato che “Ci sarà”, lo ha fatto con un manifesto affisso mesi addietro per le strade della città e semmai il concetto non fosse abbastanza chiaro, da qualche giorno sta facendo arrivare a numerosi cittadini anastasiani una lettera. Missiva in cui annuncia che “Sarà candidato sindaco” e riguardo l’arresto, fa una parentesi che spiega così: “Le ragioni che mi spingono a questa scelta sono molteplici e certamente non secondari gli avvenimenti del dicembre del 2013. Sono stato travolto da una rete di inganni, tradimenti e infamie, che in gran parte la sentenza di primo grado ha ribaltato o annullato. Certo non ha annullato l’umiliazione, la devastazione umana che ho subito insieme ai miei cari, e a chi ha creduto in me”.
Non vogliamo esprimere un giudizio in merito, vogliamo però darvi tutti gli strumenti per farvi un’opinione a riguardo. Per questa ragione riproponiamo la videointervista ad Alfano e alcuni degli articoli scritti sull’argomento nel corso del tempo. Siamo, infatti, convinti che soltanto la conoscenza dei fatti nella sua interezza può portare un cittadino e, dunque, un futuro elettore a farsi la migliore opinione prima di decidere del futuro della propria città.
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