TERRA DEI FUOCHI. Il boss Sandokan sembrerebbe malato di tumore, la giornalista Marilena Natale gli rivolge un post nel ricordo dei bambini malati.
E’ un lungo e spinoso post quello pubblicato dalla giornalista Marilena Natale rivolto al boss dei boss Francesco Schiavone detto Sandokan, che sta facendo il giro del web e quindi del mondo. Il boss casalese sembrerebbe malato di tumore. La “Terra dei fuochi” sembra non risparmiare nessuno, neanche uno dei suoi più temibili fautori, nel post amaro della giornalista ricorda tutti i bambini morti di cancro tra atroci sofferenze provenienti dalle zone, che un tempo chiamavano “Terra di lavoro” ma che oggi, colpa degli sversamenti illegali di rifiuti tossici è terra di morte. “Cosa stai provando? Hai paura vero? Pensa per un nano secondo, cosa hanno provato i genitori dei bambini malati, quando si sono sentiti dire :” suo figlio ha un tumore”, pensa cosa hanno provato quei genitori vedere le bare bianche racchiudere la carne della loro carne” esordisce Natale. Continua nel ricordarci la tragedia che tanti i genitori quotidianamente vivono: ” Tu sei stato fortunato sai, perché è venuto a te il cancro e non hai dovuto vivere l’incubo di veder soffrire un tuo figlio. Perché tu non immagini nemmeno la sofferenza dei bambini, tu non puoi capire cosa significa. I loro corpicini dilaniati, da aghi, da terapie invasive, le loro testoline senza capelli, i loro pianti di disperazione un tormento continuo. Piccoli angeli costretti a vivere l’inferno, senza avere nessun stile di vita, senza avere nessuna colpa. Colpiti dalla malattia, causata dai veleni sversati, nella nostra terra, da criminali come te senza scrupoli”. Il post della giornalista Marilena Natale continua: “l’11 luglio sono venti anni che sei in carcere, la tua stirpe si è ampliata e tu in nome di questo potere criminale non hai ceduto mai. Dopo venti anni credo che la giustizia stia arrivando ora! Francesco Schiavone, ti sei ammalato! Evviva Dio almeno di tumore non si ammalano solo i nostri figli. Non me ne frega niente, dei buoni propositi da cristiani”. Conclude: ” Devi restare in carcere e soffrire, perché nessuna sofferenza che potrai mai avere, potrà eguagliare quella che hanno subito e subiscono ancora i nostri bambini”.
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