SAN GIUSEPPE VESUVIANO. Un atto incendiario di presunta matrice camorristica è stato perpetrato ai danni dell’abitazione di Rosanna Ambrosio, sorella di Antonio Agostino Ambrosio, candidato sindaco al ballottaggio del 24 Giugno a San Giuseppe Vesuviano.
Nella stessa abitazione vive Luigi Moccia, nipote di Ambrosio e candidato nella lista a suo sostegno “Forza San Giuseppe”, che ha raccolto al primo turno di votazioni 467 preferenze e che sarà eletto consigliere comunale a prescindere dall’esito finale delle Comunali.
Stando all’esposto presentato alle autorità competenti, la notte del 18 Giugno un incendio doloso ha mandato in fiamme 3 manifesti elettorali sul portone d’ingresso in legno della residenza dei parenti di Ambrosio, con il rischio concreto di provocare danni maggiori e di far esplodere una prospiciente auto alimentata a gas.
L’episodio fa seguito alla denuncia di Antonio Agostino Ambrosio, unitamente ai consiglieri Felice Moccia e Michele Sepe, di presunti casi di voto di scambio e getta un’ombra foschissima sui suoi oppositori politici.
“L’intervento delle autorità competenti sulla svolgimento della consultazione elettorale in atto si rende urgente ed indifferibile, al fine di identificare gli autori e i mandanti degli atti intimidatori, per ipotizzato voto di scambio e per possibili condizionamenti camorristici” ha dichiarato Luigi Moccia.
“Continuiamo la nostra corsa con onestà e coraggio, senza farci intimidire: c’è chi andava sostenendo con presunzione e arroganza che la partita si sarebbe chiusa al primo turno, ma lotteremo fino all’ultimo per dare a San Giuseppe Vesuviano il cambiamento che merita e per dire basta alle clientele e ai metodi della vecchia politica. Novemila elettori, la stragrande maggioranza della popolazione, non vogliono Catapano sindaco: a loro mi rivolgo per evitare lo sfascio completo del Municipio nei prossimi 5 anni” ha dichiarato il candidato sindaco Antonio Agostino Ambrosio.
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