lunedì 23 Dicembre 2024
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Napoli. Una mostra fotografica che riscopre la bellezze del lungomare da Vigliena a Castellammare

Napoli. Da Vigliena a Castellammare di Stabia:il lungomare dimenticato in 64 fotografie, una mostra che xome obiettivo riportare alla luce, riscoprire una zona  ricca di bellezza, nascosta sotto uno spesso strato di degrado, incuria, abbandono.

Inaugurata sabato 19 maggio, nel cortile del palazzo Fondazione Real Monte Manso di Scala, vico SS Filippo e Giacomo 14/b, Napoli, e terminata il 24 maggio la mostra fotografica “Lab Project – moderne vestigia – Pompei 2.0”.
Coinvolti dieci fotografi di diversa esperienza e formazione sotto la guida di Mauro Cangemi e Lino Rusciano, riconosciuti artisti dell’arte fotografica partenopea.
Il percorso espositivo ha offerto allo spettatore suggestioni metafisiche e atmosfere oniriche attraverso scatti colti sul lungomare che da Vigliena, nel quartiere San Giovanni di Napoli, conduce a Castellammare di Stabia: fabbriche vinte dalla vegetazione, dimore patrizie scheletrite dall’incuria, come villa d’Elboeuf a Portici, ossature di cemento vivificate da panorami inattesi, in “un lavoro fotografico di fascinazione e comparazione temporale” come illustra Mauro Cangemi. Obiettivo riportare alla luce, riscoprire, come già accadde per Pompei ed Ercolano, una zona straordinariamente ricca di bellezza, nascosta sotto uno spesso strato di degrado, incuria, abbandono. Una forte denuncia, quindi, ma anche una sfida artistica e una provocazione culturale, come spiega Lino Rusciano “che si propone di raccontare il degrado attraverso fotografie che affascinino invece di respingere, per sollecitare la volontà di recupero delle amministrazioni pubbliche”. L’iniziativa, per la sua particolare rilevanza sociale e culturale, é stata ospitata dalla Fondazione Real Monte Manso di Scala, antica istituzione napoletana fondata nel 1608 per volere del Marchese di Villa Giovan Battista Manso di Scala. “Siamo particolarmente attenti ai fermenti artistici e culturali della nostra città – spiega il barone Riccardo d’Andria, governatore decano della Fondazione – in un’ottica di restituzione e rilancio del territorio”.
64 le opere in mostra, suddivise in sottotemi che richiamano aspetti architettonici e culturali della Pompei archeologica, rielaborati in base alla sensibilità e alla curiosità dei partecipanti: Alessandra De Cristofaro, Anna Pane, Francesca Ficca, Francesca Fratta, Francesca Sincero, Ilaria Novelli, Lucia Mugnolo, Salvatore Lanciano, Tiziana D’Auria, Umberto Lucarelli.

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