La compagnia teatrale “Jamme … jà” da Napoli, presenta la commedia brillante in due atti, “Bugiarde Verità”, per la regia di Nello D’Auria, nome d’arte del cav. Enrico Galloro, anche autore del lavoro che andrà in scena domenica 25 febbraio prossimo al teatro/auditorium di via Falcone e Borsellino, in quel di Saviano (Na).
L’opera in programma a partire dalle ore 18:00 è l’ottava del cartellone della 14a edizione della kermesse savianese, memorial Carmine Mensorio – quarta sezione inediti – che riprende dopo la pausa dovuta ai festeggiamenti del carnevale, vanto per la cittadina guidata dal sindaco Carmine Sommese, la cui amministrazione, tra l’altro, patrocina l’iniziativa artistica che sta meritandosi un plebiscito di consensi, sia per l’ottima professionalità delle compagnie che vi aderiscono, sia per il riscontro del pubblico che si presenta sempre numerosissimo ad ogni appuntamento.
Co-protagonista della commedia è Tina Scatola, prima attrice di Luigi De Filippo per un decennio. Completano il cast Rino Soprano, Sasà Di Palma, Franca Pierce, Mario Bracigliano e Roberto Scognamiglio … oltre che l’autore e regista Nello D’Auria/Enrico Galloro, dal quale apprendiamo che la vicenda verte su “Luis, single, cinquantenne, acculturato, impiegato con movenze effeminate, letteralmente torturato dalla sorella Titina, verace popolana, la quale, ad ogni costo, vuole farlo accasare perché tormentata dal sospetto che il fratello sia gay. Una convinzione avvalorata da confidenze ricevute dalla donna e da una serie di circostanze che sfociano in esilaranti equivoci. La sorella ed il di lei marito, sono continuamente alla ricerca di elementi che confermano o smentiscano il loro sospetto. In realtà Luis ha una relazione amorosa, prudentemente nascosta, per tutelare l’incolumità sua e della persona amata ed è anche custode di uno sconvolgente segreto. Un amico apparentemente felice con la consorte, “chiacchierata” per i suoi pregressi, gli ha confidato la sua omosessualità e la relazione che intrattiene con un comune amico, anch’egli apparentemente etero ed ammogliato. L’improvvisa irruzione in casa della sorella e del marito permette loro di scoprire il macroscopico arcano, ovvero si presume che Luis non sia gay. L’aria festosa che inizia a respirarsi per la bella notizia, di colpo si ottenebra all’inaspettata presenza di un Boss e di un suo affiliato. Il capo malavitoso furiosamente contrariato alla relazione che Luis intrattiene con un suo familiare, tuttavia, alla fine è costretto ad acconsentire alla unione perché Luis, per una pura casualità e per un inaspettato incontro che il malavitoso farà nella casa dove ha fatto irruzione, scopre la vera personalità dell’inappuntabile e temuto Boss. Un motivo inoppugnabile, grazie al quale, Luis passa la maschera metaforicamente indossata – di cui si è finalmente liberato! – al temuto capoclan. Lo stesso che a differenza sua, ahimè, dovrà necessariamente indossarla a vita, per celare la “bugiarda verità”. Le maschere cadono e rivelano le persone per quelle che sono. E’ solo questione di tempo: si accendono le luci della ribalta e ha inizio lo spettacolo della vita!”.
L’opera è stata concepita in stile drammaturgico del francese George Feydeau e del Premio Nobel Luigi Pirandello, essa, sia pur brillante ed a tratti esilarante, affronta coinvolgenti temi quali: l’omofobia, il malcostume del pettegolezzo, la repressione della personalità indossando una virtuale ‘maschera’, l’adeguamento agli standard di una società talvolta non condivisa, la stigmatizzazione di personaggi cinematografici di Gomorra.
Le musiche sono a cura di Patty Marotta. La costumista è Oriana Rocca mentre il tecnico audio/luci è Francesco Lipari.
E per incuriosire oltremodo lo spettatore che convoglierà nell’accogliente struttura savianese, auguriamo buon divertimento col motto di George Byron adottato dalla compagnia partenopea: “Dopotutto cos’è una bugia? Solo la verità in maschera”. Dubbio intrigante che solo assistendo alla rappresentazione possiamo toglierci.
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