Botti di Capodanno, il primo sequestro. I carabinieri ne trovano 400 kg. nel garage di un 63enne e scoprono che li usava per le feste, su commissione.
Ben quattrocento chili di batterie, botti e ordigni esplosivi realizzati artigianalmente erano stati stipati nel garage di un 63enne di Teverola. Accanto al materiale esplosivo ed esplodente c’era anche un apparecchio elettrico temporizzato per dare il via a distanza all’accensione delle batterie.
È la scoperta dei carabinieri della compagnia di Casoria che, nel corso dei servizi predisposti contro fabbricazione e vendita dei cosiddetti “botti di fine anno”, hanno rinvenuto e sequestrato nella casa di Carmine Menditto il materiale.
Nel box, dunque, della sua abitazione c’era accatastato di tutto, anche potentissimi ordigni da lancio artigianali, quelli che solitamente si sparano per annunciare la fine dello spettacolo pirotecnico; qualsiasi incidente ne avrebbe potuto provocare lo scoppio, in qualsiasi momento causando la distruzione della palazzina e danni anche alle abitazioni circostanti in una zona densamente popolata.
Vista la grossa quantità e l’assenza di norme di sicurezza – erano appunto accatastati – sul posto sono dovuti intervenire gli artificieri antisabotaggio del nucleo investigativo di Napoli, i quali solo dopo accurate disattivazioni hanno portato via in sicurezza il materiale, destinato alla distruzione in area protetta.
L’uomo arrestato è in attesa del rito direttissimo.

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