SANT’ANASTASIA. Calcolo sbagliato della Tari e possibile risarcimento, se ne discute da giorni e ora arriva una conferma anche dal Comune di Sant’Anastasia: non c’è stato alcun errore e quindi non vi sarà alcun rimborso. Il chiarimento richiesto dai cittadini arriva dall’assessore alle Finanze Mariano Caserta e dal sindaco Lello Abete sostenuti dal Responsabile del Servizio Tributi Antonio Esposito dopo che molti enti italiani si troveranno invece a dover risarcire chi ha versato troppo alle casse comunali. Il Comune di Sant’Anastasia non ha, sin dal 2013, riguardo la TARES prima e la TARI “mai applicato alle pertinenze dell’abitazione la quota variabile relativa alle utenze domestiche proporzionale, quest’ultima, al numero di componenti del nucleo familiare, ma sull’ampiezza del singolo locale pertinenziale”.
Dubbi che sono sorti in molti, soprattutto sui Social, dopo il “Question time” relativo all’interrogazione parlamentare presentata dal Movimento 5 stelle sulle modalità di calcolo della quota variabile della TARI sulle utenze domestiche, si chiedeva di sapere se la quota variabile dovesse essere calcolata una sola volta per le utenze domestiche, pur se costituite da più locali separatamente accatastati, oppure separatamente ad ogni singola unità immobiliare.
“Tali dubbi”, aggiungono Caserta e Abete, “chiariti poi dal Ministero delle Finanze, erano dovuti al fatto che alcuni comuni, in passato, in presenza di un’abitazione nonché di eventuali pertinenze (ad esempio cantinola, box auto, sottotetto) hanno erroneamente applicato la quota variabile della tariffa, ovvero quella proporzionale ai componenti del nucleo familiare, sia all’abitazione che alla singola pertinenza, determinando, quindi, una tariffa notevolmente più elevata rispetto a quella che sarebbe risultata considerando la quota variabile una sola volta. A Sant’Anastasia si è sempre calcolato il tributo sulle pertinenze soltanto sulla base dei metri quadrati di ampiezza del singolo locale pertinenziale. Ecco chiarito ogni aspetto della questione”.
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